La morte corre sul fiume - La recensione

 


Unica regia di Laughton, un capolavoro

Ben Harper viene catturato dopo aver ucciso due uomini durante una rapina. L’uomo viene incarcerato e condannato a morte ma mentre è in carcere conosce Harry Powell, predicatore imprigionato per un furto ma in realtà egli è un assassino di vedove. Le seduce, le sposa e le uccide per l’eredità. Quando scopre che i figlioletti di Ben Harper sanno dove ha nascosto il denaro rubato, Powell si intrufola nella vita della famiglia distruggendola.


CinePaura pensa che...

Charles Laughton di professione era un attore con alle spalle decine e decine di film, vincitore addirittura premio Oscar. Nel 1955 decise di tentare la strada del regista con scarso successo. Scarso nel senso di accoglienza al botteghino ma in quanto a talento se ne parla ancora oggi con gli occhi che brillano. La morte corre sul fiume, primo e unico film diretto da Laughton, è tratto dal romanzo The Night of the Hunter di Davis Grubb, scritto due anni prima, ed è oggi considerato un pilastro portante nel cinema thriller e non solo. 

Una sorta di Barbablù in versione agghiacciante con scene parecchio forti (il cadavere sott’acqua è potente ancora oggi), interpretato da un magistrale Robert Mitchum al picco della sua carriera. Mitchum interpreta Henry Powell, falso predicatore con le parole LOVE e HATE tatuate sulle mani, interessato in egual modo a discorrere continuamente con Dio e a incassare le somme delle vedove che uccide senza pietà. La regia di Laughton è magistrale unita alla fotografia in bianco e nero di Stanley Cortez, meravigliosa e senza eguali che si rifà all’espressionismo rende il film un’esperienza visiva unica. 

Impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte alle ombre irreali di Powell a cavallo mentre cerca i bambini e intanto canticchia canti sacri. Un classico immortale, colpito da insuccesso alla sua uscita e che minò la carriera di Charles Laughton come regista ma oggi considerato capolavoro senza se e senza ma.



Forse non sapevate che...                          

Charles Laughton vinse il premio Oscar come miglior attore nel 1934 per il film Le sei mogli di Enrico VIII

I Cahiers du Cinéma lo hanno inserito al secondo posto nella lista dei migliori film di sempre. Il primo è Quarto potere

La scena in cui Powell cavalca in ombra è stata girata in prospettiva con un nano e un pony

Anni dopo il film, Robert Mitchum, che di solito era indifferente a tali questioni, disse che Charles Laughton era il suo regista preferito e indicò questo come il migliore tra i film in cui aveva recitato

Quando al provino per la parte principale il regista descrisse il personaggio di Harry Powell come “una merda diabolica”, Robert Mitchum rispose “Presente!”



Informazioni

 

Regia di Barthélemy Grossmann

 

1955

Robert Mitchum (Harry Powell)
Shelley Winters (Willa Harper)
Lillian Gish (Rachel Cooper)
James Gleason (Birdie Steptoe)

 

A cura di Andrea Costantini



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