Suspense - La recensione

 


Orrore gotico e psicologico da Henry James

Un ricco uomo d’affari ingaggia Miss Giddens per badare ai suoi nipoti Miles e Flora, dato che la precedente badante è morta. Inizialmente titubante, Miss Giddens accetta il lavoro e si ritrova in una splendida magione immersa nel verde. Qui fa la conoscenza dei due adorabili bambini e della governante ma giorno dopo giorno alcuni segreti vengono a galla. La vecchia badante è morta nella casa così come il giardiniere e Miss Giddens è certa di vedere le loro presenze aggirarsi per la casa e per il giardino.



CinePaura pensa che...

Tratto dall’angosciante romanzo Il giro di vite di Henry James, Suspense (The Innocents) è uno dei pilastri del cinema gotico di metà del secolo scorso, diretto con grande maestria da Jack Clayton e scritto ancora meglio da Truman Capote. Ancora prima di veder apparire il simbolo della 20th Century Fox, uno schermo nero ci avvolge nel buio. Una canzone angosciante, cantata da una bambina, ci mette nel mood per affrontare la visione. Angoscia è il termine corretto.

Poi il film comincia e scopriamo che un uomo molto ricco vuole affidare a Miss Giddens la completa gestione dei suoi nipoti, gli irrequieti Miles e Flora. Miss Giddens accetta il lavoro e si trasferisce a Bly, una magione nel bel mezzo del nulla dove pare che le anime non riescano a riposare in pace. Suspense è film che parla di morte e di amore. Morte quella che aleggia nella casa, un castello enorme pieno di stanze e segreti immerso nel buio. Amore quello di una donna sola che farebbe ogni cosa in suo potere per salvare i bambini dalla perdizione.

Si parla anche di buio in Suspense, non solo quello che avvolge il castello ma anche quello nell’anima di Miss Giddens, interpretata da una Deborah Kerr che avrebbe meritato un Oscar, in pericoloso bilico tra l’amore, l’ossessione e la perversione. Un film terrificante, uno degli esempi più riusciti di horror psicologico in grado di mettere a disagio lo spettatore e a terrorizzarlo con le sue inquietanti apparizioni e la sua invisibile perversione.



Forse non sapevate che...                          

La sceneggiatura è stata scritta da Truman Capote, in collaborazione con William Archibald

Deborah Kerr appare sullo schermo per quasi l’intera durata del film (95 minuti a fronte di 99 di durata). Il suo compenso per il ruolo è stato di 400 mila dollari

Per creare immagini così nitide, il direttore della fotografia Freddie Francis utilizzò lampade enormi potenti. Deborah Kerr a volte era costretta a indossare occhiali da sole tra una ripresa e l’altra. Inoltre le candele



Informazioni

 

Regia di Jack Clayton

 

1961

Deborah Kerr (miss Giddens)
Peter Wyngarde (Peter Quint)
Megs Jenkins (mrs. Grose)
Michael Redgrave (zio)
Martin Stephens (Miles)
Pamela Franklin (Flora)

A cura di Andrea Costantini



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