Malediction - La maledizione di Arthur - La recensione

 


Minimei in versione slasher targati Luc Besson

Durante un pigiama party Alex e i suoi amici vedono per la prima volta un film che segnerà per sempre le loro vite. Arthur e il popolo dei Minimei. Anni dopo, Alex è cresciuto ma la sua passione per il film è rimasta intatta a tal punto che, in occasione del suo compleanno, i suoi amici organizzano una gita nella casa dove è stato girato il film, ora in disuso ma ancora piena di cimeli. Una volta giunti alla casa però qualcosa di sinistro comincia ad accadere e i ragazzi dovranno combattere per la loro sopravvivenza.



CinePaura pensa che...

Arthur e i Minimei è una trilogia di film animati per ragazzi scritta, prodotta e diretta da Luc Besson. Per quale motivo non farne una sorta di spin off in versione horror? Il papà dei Minimei ha detto sì scrivendo e producendo Malediction, finito poi nelle mani del regista Barthélémy Grossmann e approdato da noi grazie alla magnifica Midnight Factory che non si lascia scappare un film. Malediction parla di un gruppo di bambini che si ritrovano a casa di uno di loro a guardare un film. Il film è ovviamente Arthur e il popolo dei Minimei.

Poi i ragazzini sono cresciuti ma la passione per Arthur è rimasta. Collezionano cose, si ritrovano per rewatching che più nerd di così non si può e, in occasione del compleanno di uno di loro, organizzano un tour proprio nella casa di Arthur, quella vera, dove è stato girato il film. Wow, meraviglia, figata ma non è tutto oro quello che luccica e nella casa troveranno cose che faranno loro passare la voglia di ridere.  L’intento del film è quello di omaggiare oltre la fortunata trilogia animata di Besson, anche il fenomeno del role gaming, diffuso tra i nerd e come esso possa sfuggire di mano.

A proposito di Malediction, in rete si leggono recensioni così brutte, voti che sfiorano lo zero che fanno accapponare la pelle. Diciamolo, non è il capolavoro della vita, regia e sceneggiatura che non vinceranno l’Oscar ma stroncarlo in questa maniera mi pare eccessivo. L’idea è quantomeno bizzarra e funziona, il film è ritmato e concentra molta della sua attenzione sul rapporto tra i protagonisti, dedicando loro egual attenzione. Anzi, per una mezz’ora abbondante la scena è tutta per loro e si fatica a credere di essere in un horror (non è detto che sia un difetto). Il gruppo di ragazzi protagonisti sono ben delineati, ognuno ha il suo personaggio e sono ben distribuiti all’interno dell’inclusivo (alla maniera di Netflix).

Ciò che influisce negativamente sull’esito generale del film (oltre alle succitate pecche artistiche) sono le scelte che essi compiono, spesso le più infelici, come quella di rilassarsi ad ascoltare musica con gli auricolari mentre intorno a loro stanno accadendo cose assurde. Nelle mani di Luc Besson, anche alla regia, ne sarebbe uscito qualcosa senza dubbio migliore ma in ogni caso un’occhiata se la merita.



Forse non sapevate che...      

La protagonista è Thalia Besson, figlia del rinomato regista

La saga di Arthur è così composta: Arthur e il popolo dei Minimei (2006), Arthur e la vendetta di Maltazard (2009) e Arthur e la guerra dei due mondi (2010)

Il film è stato accusato di plagio da parte del giovane aiuto regista Arthur Reudet, il quale aveva diretto qualche anno prima un corto intitolato Followed, ambientato nella stessa location e con protagonista l’altra figlia di Besson, Shanna. Altre polemiche sono giunte dal fatto che Besson abbia “sfruttato” alcuni studenti in visita sul set facendoli lavorare e non pagandoli.

Il budget del film è stato di 3 milioni di dollari

Il film è uscito in home video grazie a Midnight Factory in Limited Edition, in DVD e Blu-ray. L’edizione da collezione contiene il consueto booklet informativo e fotografico



Informazioni

 

Regia di Barthélemy Grossmann

 

2022

Mathieu Berger (Alex)
Thalia Besson (Samantha)
Lola Andreoni (Mathilde)

 

A cura di Andrea Costantini



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