The House of the Devil - La recensione

 


Ti West al terzo film, già con le idee ben chiare


Samantha è una studentessa in canna con i soldi così quando trova un annuncio nella bacheca della scuola per un impiego come babysitter decide di tentare. Dall’altra parte del telefono un tizio tanto strano quanto generoso la convince ad accettare il lavoro. Sono nei guai e se non trovassero qualcuno per quella sera, tutti i loro piani andrebbero a monte. Così Samantha accetta e, con l’aiuto dell’amica Megan, raggiunge la casa. Qui la coppia di anziani le accoglie e Samantha scopre che non dovrà fare la babysitter bensì qualcosa di diverso. I soldi sono tanti così accetta. Scelta sbagliata.


CinePaura pensa che...

Quando vediamo un film in cui dopo quaranta minuti non è ancora successo niente, i casi sono due: o il film non ha nulla da raccontare oppure colui che c’è dietro il marchingegno ha un sacco di cose da dire, e le sta centellinando per l’esplosione finale. Il tizio di cui stiamo parlando non è mica il primo pirla che passa, è Ti West e il film è The House of the Devil. Autore poliedrico qui ai suoi esordi ci ha voluto dire la sua sulle sette sataniche mescolate alla casa stregata.

Samantha viene assunta per fare la babysitter da parte di una coppia di strani individui, che si rivelano sempre più strani ogni minuto che passa. Anzi, le hanno anche mentito riguardo al vero lavoro. Ma tant’è, la pagano bene, anzi benissimo per stare qualche ora a far nulla quindi perché non accettare? Pessima idea. Il film di West è un vero e proprio omaggio al cinema anni ’80, sia come tematiche, sia come atmosfera ma anche come messa in scena.

Anzi, è quest’ultima che con il suo look sgranato, zoomate e passeggiate scricchiolanti su e giù per la casa tanto meravigliosa quanto lugubre lo rendono un film davvero anni ’80. Ma il film è del 2009, quindi lavoro eccellente quello di West. Anche se la storia non abbia nulla di nuovo da raccontare, c’era solo un modo giusto per trasporre quel nulla in maniera convincente ovvero come lo ha fatto West. Tutto il film è una lenta preparazione per quello che accadrà nel delirio finale, purtroppo spoilerato nella primissima scena in cui si espongono dati (veri? finti? boh?) relativi alle sette sataniche. West è uno dei migliori autori horror del nuovo millennio, e ogni volta che incappiamo in un suo film non fa altro che confermarcelo. Bravo Ti, continua così.



Forse non sapevate che...        

È girato in 16mm per dare alla pellicola un look retrò (molto in voga nei film anni ’80)

Samantha guarda in televisione La notte dei morti viventi di George Romero. Il film è di pubblico dominio quindi può essere utilizzato senza pagare alcun diritto d’autore

Ai tempi delle riprese, la casa in cui è girato il film era infestata dalle coccinelle. Alcune di esse si possono vedere in qualche scena del film

Greta Gerwig interpreta Megan. Oltre a essere attrice, Greta è una acclamata regista plurinominata agli Oscar per Lady Bird e Piccole donne



Informazioni

 

Regia di Ti West

 

2009

 

Jocelin Donahue (Samantha)
Tom Noonan (Mr. Ulman)
Mary Woronov (Mrs. Ulman)
Greta Gerwig (Megan)
AJ Bowen (Victor Ulman)

A cura di Andrea Costantini



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