Tigers are not Afraid - La recensione

 


Un bel racconto di formazione magico e spietato

Alcuni bambini cercano di sopravvivere in un Messico devastato dalla guerra tra bande di narcotrafficanti. Tutti hanno perso la famiglia per colpa di El Chino, il boss locale che governa la zona. Quando la madre della giovane Estrella scompare, la ragazzina si unisce al gruppo di Shine per cercare di sopravvivere ai sicari del boss che sono sulle loro tracce. Shine è in possesso di un cellulare rubato a uno di loro e pare che il telefono contenga informazioni che potrebbero mettere El Chino nei guai.  


CinePaura pensa che...

 

Quando si parla di Messico e di cinema fantastico è inevitabile pensare a Guillermo Del Toro. Ma il regista di Laforma dell’acqua pare non essere l’unico autore talentuoso proveniente dalla calda terra del centro America. Issa López sta facendo di tutto per farsi notare nel mondo di quello che si può definire come “realismo magico” dirigendo nel 2017 Tigers are not Afraid.

Impossibile non fare paragoni tra il lavoro di Issa López e la filmografia di Del Toro (in particolare Il labirinto del Fauno) in quanto entrambi mettono in scena dei bambini in seria difficoltà nel contesto in cui vivono. Qui siamo nel Messico devastato dalla supremazia delle gang locali di narcotrafficanti. Omicidi, rapimenti e tanta violenza fanno da sfondo alle vicende in cui si muovono i bambini. Estrella, la cui madre è scomparsa, tormentata da visioni di spettri che le chiedono giustizia e Shine, capo banda arrabbiato e determinato a proteggere il suo gruppo di piccoli (ma grandi) amici.

Un gruppo di attori incredibili, tutti bambini senza alcuna esperienza in recitazione, e un incubo messo in scena in maniera realistica e spietata. Il mondo fantastico in cui Estrella si ritrova catapultata fin troppo malvagio ma non è altro che il parallelismo con quello reale, una simmetria che rende il film un vero e proprio gioiello. A dimostrazione di ciò il rivolo di sangue che segue Estrella per tutto il tempo, come avvertimento che la sua tormentata storia difficilmente avrà un lieto fine.

Una storia di formazione incredibile, dove i piccoli protagonisti sono combattenti di cristallo che aspirano a diventare delle tigri, forti e coraggiose come quelle che dipingono sui muri della città devastata ma anche come quella di peluche che Morrito porta sempre con sé e che aiuterà Estrella in una scena particolarmente toccante, senza mai smettere di fare le fusa.

 


Forse non sapevate che...

 

Sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha raggiunto il 97% di recensioni positive

Stephen King ha detto del film che è “un film eccezionale, duro e toccante” e che dopo due minuti era sotto il suo incantesimo

Nessuno dei bambini del film aveva background di recitazione.

Il film è stato girato in ordine cronologico e ai bambini non è stata mostrata la sceneggiatura per ottenere le loro reazioni genuine

La tigre di peluche mostrata nel film è stata fatta a mano. Ne sono stati fatti tre esemplari, uno usato per le riprese, uno di scorta e uno distrutto per le scene in cui sono presenti effetti speciali

Il film è stato distribuito in home video da Midnight Factory a novembre 2020

 


Informazioni

 

Regia di Issa López

 

2017

 

Paola Lara (Estrella)
Juan Ramón López (Shine)
Ianis Guerrero (Caco)
Rodrigo Cortés (Pop)
Hanssel Casillas (Tucsi)
Nery Arredondo (Maxwell "Morrito" Vázquez)

A cura di Andrea Costantini




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