Halloween 6 - La maledizione di Michael Myers - La recensione

 


Ennesimo capitolo della saga di Halloween ma Myers non spaventa più

 

Jamie Lyoyd ha quindici anni, è incinta ed è stata rapita dal Culto della Spina, una setta composta da potenti in grado di utilizzare Michael Myers per i suoi scopi. Jamie è prossima al parto e, una volta dato alla luce il suo bambino, riesce a fuggire e Myers si mette sulle sue tracce. Intanto nella vecchia casa di Michael si è trasferita la famiglia di Sarah Strode, cugina di Laurie. Davanti a loro vive Tommy Doyle, sopravvissuto alla prima strage di Michael e ora ossessionato dall’assassino. Quando Myers ritornerà a gironzolare per le strade di Haddonfield le cose si metteranno male.  


CinePaura pensa che...

 

Giunti al sesto capitolo della lunghissima saga di Halloween forse cominciamo a capirci qualcosa di più sul perché Michael Myers ogni vigilia di Ognissanti deve sterminare qualche membro della sua famiglia rimasto miracolosamente in vita, tirando in ballo demoni ancestrali, sette e costellazioni.

E questa soluzione di descrivere Myers in queste vesti funziona? Purtroppo no. Il mostro mascherato per eccellenza che uccideva senza apparente motivo e in grado di resistere a ogni tipo di pallottola o arma, nel sesto capitolo perde decisamente la sua forza, non tanto per la sua presenza scenica sempre importante ma proprio per il tentativo di spiegarne le origini. A noi di Cinepaura le spiegazioni non piacciono sto granché e quella messa in piedi per giustificare un mostro sacro come Michael (senza entrare troppo nei dettagli) ci piace ancora meno. Il motivo risiede nel fatto che Myers non ha mai avuto un motivo per uccidere, è nato così dalla penna di Carpenter e a noi piaceva tanto così.

Per il resto non c’è nulla di nuovo sotto i riflettori. La vecchia storia del cattivo che ammazza tutto e tutti viene riproposta per l’ennesima volta ma continua a funzionare, seppur stiracchiata in diversi momenti che risultano un po’ poco plausibili.

Cast veramente di poco conto con un Paul Rudd agli esordi della sua carriera e Donald Pleasence nel suo ultimo ruolo prima della morte, affaticato e invecchiato.

 


Forse non sapevate che...

 

La maggior parte del cast ha rinnegato il film per via della sua scarsa qualità artistica

È il primo ruolo di rilievo per Paul Rudd. Prima di questo film era apparso in Ragazze a Beverly Hills


Informazioni

 

Regia di Joe Chappelle

 

1995

 

Donald Pleasence (Dott. Sam Loomis)
Paul Stephen Rudd (Tommy Doyle)
Marianne Hagan (Sarah Strode)
Devin Gardner (Danny Strode)
George P. Wilbur (Michael Myers)

 

A cura di Andrea Costantini



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