Sweet Home - La recensione

 


Mostri e drammi nella nuova serie tv targata Netflix

 

Cha Hyun-Su è un adolescente problematico che si è appena trasferito nel suo nuovo appartamento dopo aver vissuto una grave tragedia. Nel condominio però sta accadendo qualcosa di strano e le persone sembrano cambiare, mutare. Ben presto lui e i sopravvissuti del palazzo si renderanno conto che la maggior parte delle persone si è trasformata in mostro e dovranno fare di tutto per cercare di sopravvivere.  


CinePaura pensa che...

 

Netflix non si è lasciata scappare l’opportunità di inserire nel suo catalogo Sweet Home, serie tv tratta dall'omonimo fumetto (o meglio, webtoon e cioè un fumetto pubblicato sul web), uno dei più amati in Corea. Partiamo dicendo che non è un prodotto fruibile da tutti gli utenti di Netflix perché i temi trattati e la messa in scena sono indirizzati a un target ben specifico di pubblico, trattandosi appunto della messa in pellicola (molto fedele) di un fumetto.

Difficile riassumere in poche parole quello che Sweet Home mette in scena. È un pot-pourri di generi, su questo non si discute. È horror perché è pieno di mostri, è dramma perché gli intrecci e le back story dei personaggi sono tragiche e toccanti, è sci-fi ,ma il perché non ve lo diciamo perché altrimenti vi diciamo tutto e rischieremmo di rovinarvi la sorpresa. Perché nel bene o nel male, che piaccia o meno il genere, Sweet Home è una serie che ha tutto il potenziale per rimanere impressa nello spettatore. 

Le serie si interroga su un quesito già affrontato diverse volte nel mondo del cinema e delle serie tv (la prima che viene in mente è The Walking Dead). Chi è il vero mostro, il mostro stesso oppure l’uomo? La risposta a questa domanda è facile e, seppur utilizzata diverse volte come espediente per narrare l’orrore, anche stavolta regge e funziona, soprattutto verso la fine in cui la vera natura dell’uomo viene messa in confronto con quella dei mostri.

Visivamente colorato e curato, Sweet Home ha dalla sua anche un alto tasso di splatter e scene violente e, oltre ai mostri orrendi e violenti, vengono toccati argomenti delicati quali la malattia, il bullismo e la morte dei propri cari. Inoltre ci sono un paio di momenti action ben gestiti e guidati da una notevole tensione. Un paio di punti deboli ci sono come la lentezza nello svolgimento (dieci episodi sono forse troppi) e spesso si cade nella ridondanza e l’utilizzo grezzo della CGI che mettono in scena mostri palesemente creati col computer. Nel complesso una serie di tutto rispetto che renderà fieri i nerd come noi.

 


Forse non sapevate che...

 

La stanza in cui vive il veterano sulla sedia a rotelle è la 1408, citazione del racconto di Stephen King presente nella raccolta Tutto è fatidico

Gli interni sono gli stessi in cui hanno girato il film #Alive

Il personaggio di Seo Yi-kyung (la ragazza pompiere) non è presente nel webtoon originale

 


Informazioni

 

Regia di Lee Eung-bok, Jang Young-woo e Park So-hyun

 

2020

 

Song Kang (Cha Hyun-soo)

Lee Jin-wook (Pyeon Sang-wook)

Lee Si-young (Seo Yi-kyeong)

Lee Do-hyun (Lee Eun-hyuk)

 

A cura di Andrea Costantini



Nessun commento:

Posta un commento