Il
capolavoro horror di Fulci
Liza Merril eredita un albergo fatiscente in Louisiana. Inizia i lavori di ristrutturazione ma alcuni eventi nefasti accadono. Una ragazza cieca del posto racconta a Lisa che quel posto è maledetto perché sorge sopra una delle sette porte dell’inferno. Nell’albergo i fatti raccapriccianti si susseguono e Liza ne è impotente testimone.
CinePaura pensa che...
Che piaccia o no, Lucio Fulci si è ritagliato uno spazietto importante nella storia del cinema italiano di serie B. Spaziando tra i generi nella sua carriera ha toccato il suo apice qualitativo nel periodo horror con la cosiddetta “trilogia della morte”, in particolare con il secondo capitolo E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà, riconosciuto da tutti gli appassionati come il suo capolavoro. Non solo, si tratta anche di uno degli horror italiani più amati.
La forte determinazione di Fulci è ben visibile già dal bell’inizio virato in seppia, folgorante e ipersplatter,e ci rendiamo conto che quello che stiamo per vedere non sarà una passeggiata. Siamo nella Louisiana degli anni ’20 e un gruppo di uomini armati di torce e bastoni si reca nottetempo nell’albergo dove alloggia un certo Zweick, un pittore accusato di stregoneria. Gli uomini lo intrappolano nel sotterraneo dell’hotel, lo inchiodano al muro e lo ricoprono di calce viva in un tripudio di gore che ci introduce perfettamente a ciò che vedremo in seguito. La scena si sposta cinquant’anni dopo, sempre nello stesso albergo ora ereditato da Liza, la quale comincerà a vivere momenti di puro orrore. Sì perché pare che l’albergo sorga proprio sopra una delle sette porte dell’inferno. Immaginatevi il casino.
Da qui in poi il film è costellato di scene sanguinolente, ben architettate e con effetti speciali sorprendenti in cui Fulci dà il meglio di sé: tarantole che mangiano la faccia di un malcapitato, occhi strappati, attacchi zombi e putrefazione. Non ci si deve concentrare sulla storia perché una vera e propria storia non c’è, L’aldilà è uno conglomerato di situazioni spaventose e oniriche che portano a un finale degno dal forte respiro lovecraftiano. Un must del cinema horror italiano, imperdibile per gli amanti dello splatter e del lavoro di Fulci.
Forse non sapevate che...
Il film è il secondo capitolo della trilogia della morte. Gli altri film della trilogia sono Paura nella città dei morti viventi e Quella villa accanto al cimitero
Il trucco e gli effetti speciali del film furono realizzati da Giannetto De Rossi, da Maurizio Trani e da Germano Natali
In Italia incassò circa 750 milioni di lire ma ebbe un buon successo anche all’estero
Sam Raimi ha omaggiato il film di Fulci nel suo Spider-Man del 2002, inserendo alcuni fotogrammi tratti dalla sequenza dell'attacco delle tarantole nella scena dell'incubo di Peter Parker
Informazioni
Diretto
da Lucio Fulci
1981
Catriona MacColl (Liza Merril)
David Warbeck (John McCabe)
Cinzia Monreale (Emily)
Antoine Saint-John (Zweick)
A cura
di Andrea Costantini
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