Becky - La recensione

 


Home invasion vendicativo, cattivo e violento

 

Becky è il nome di una ragazzina che ha perso la madre e che non nutre la massima stima nei confronti del padre. Soprattutto quando quest’ultimo la costringe a trasferirsi nella casa di campagna con la nuova fidanzata. A complicare una situazione già instabile ci si mette un gruppo di detenuti fuggiti dal carcere che cerca rifugio proprio nella casa in cui la ragazzina si è appena trasferita. Gli uomini cercano qualcosa e Becky sa che cosa.


CinePaura pensa che...

Becky. Una ragazzina presa di mira dai bulli della scuola, che ha perso la madre da poco e che ce l’ha a morte con la vita. Quale modo migliore per sfogare la rabbia se non prendere a legnate un gruppo di pericolosi assassini evasi dal carcere? Sebbene la presentazione di Becky può sembrare propedeutica a un film dall’animo cazzaro, il film diretto nel 2020 dalla coppia composta da Jonathan Milott e Cary Murnion si prende molto più sul serio rispetto alle aspettative. Il duo registico non si risparmia né sul lato dell’antipatia (tutti i personaggi, dal primo all’ultimo, sono fastidiosi come zanzare in camera da letto) né su quello del gore con tanto di righelli trasformati in pugnali e motori per le barche usati come frullatori.

La giovanissima Becky è incazzata, intraprendente e insensibile a ogni accenno di pietà. Sfoga tutta la sua rabbia sui cattivoni utilizzando oggetti di fortuna in un tripudio di invenzioni che renderebbero fiero MacGyver. Ma Becky non è simpatica e non si prova la minima empatia nei suoi confronti, un personaggio tanto fastidioso quanto ben riuscito. Nel ruolo del capo dei criminali vediamo invece qualcosa di insolito: Kevin James, che tutti conosciamo per ruoli comici, qui porta i tutto sommato credibili abiti arancioni di un nazista spietato, con tanto di svastica tatuata sulla testa.

Chi sono i nazisti tanto cattivi del film e perché sono tanto interessati alla chiave ben nascosta nella casa sul lago? Interrogativi più che leciti ai quali non riceveremo risposte. Ma non per questo siamo di fronte a un difetto anzi. Ha forse avuto meno effetto non conoscere il contenuto della valigetta di Pulp Fiction? Oppure la trottola di Inception è caduta o non è caduta? Porre domande e non dare risposte, in alcuni casi è un pregio che va a stimolare la fantasia dello spettatore dandogli l’opportunità di immaginare quello che preferisce. Quindi la chiave che i nazisti cercano potrebbe addirittura aprire l’inferno e forse è quello il suo reale utilizzo. Non lo sappiamo e va benissimo così. Un film dove non c’è spazio per le risposte e nemmeno per l’ironia, Becky è un buon esempio di home invasion mixato a revenge movie serio, violento farcito di una buona dose di cattiveria.



Forse non sapevate che...

Per il ruolo del cattivissimo Dominick era previsto Simon Pegg, sostituito all’ultimo da Kevin James. Per James è il primo ruolo drammatico nonché da villain

I due cani si chiamano Dora e Diego, come i protagonisti del cartone animato Dora l’esploratrice

Lulu Wilson aveva undici anni quando lesse per la prima volta la sceneggiatura



Informazioni

 

Regia di Jonathan Milott e Cary Murnion

 

2020

Lulu Wilson (Becky)
Kevin James (Dominick
Joel McHale (Jeff)
Amanda Brugel (Kayla)
Robert Maillet (Apex)

 

A cura di Andrea Costantini



Nessun commento:

Posta un commento