Army of the Dead - La recensione

 


Il rocambolesco e discusso ritorno agli zombi per Snyder

 

Un convoglio militare, in seguito a un incidente, perde il carico che stava trasportando e uno zombie iper veloce e intelligente fugge seminando morsi e contagi. In men che non si dica Las Vegas si trasforma da città del vizio ad area di quarantena, isolata dal resto del mondo con enormi container, dentro la quale “vivono” tutti i morti viventi. Un gruppo di mercenari viene contattato dal proprietario di un casinò per una missione: entrare in Las Vegas per recuperare 200 milioni di dollari da un caveau. Ma attenzione al tempo limitato perché è in programma la distruzione dell’area con un ordigno nucleare.


CinePaura pensa che...

Il ritorno di Zack Snyder agli zombi è qualcosa che Cinepaura aspettava dal lontano 2004, dopo aver messo piede fuori dal cinema estasiato dalla visione di quel capolavoro che era L’alba dei morti viventi, indubbiamente uno dei nostri film del cuore. Snyder con quel film aveva reso possibile l’impossibile ovvero realizzare una sorta di remake di Zombi del Maestro Romero che fosse equiparabile all’originale. Non migliore, sia chiaro, ma equiparabile me lo dovete concedere.

Dopo diciassette anni e una serie non indifferente di cinecomics, Snyder riprende la figura del morto vivente incarognito contro l’umanità e lo trasferisce in una zona di quarantena di alto livello quale Las Vegas. Ebbene sì, in Army of the Dead la città del vizio è un cumulo di macerie pullulante di orripilanti zombi, velocissimi e sempre più intelligenti. Inutile dire che le aspettative di assistere a una nuova “alba” erano pari a quelle di ricevere il regalo tanto desiderato da Babbo Natale in persona e diciamo che sono state soddisfatte soltanto in parte.

Cominciamo dicendo che Army of the Dead è un prodotto ignorante, caciarone e satollo di sangue e viscere, quindi coloro che speravano in una pellicola d’autore con messaggi di fondo importanti e lunghe sequenze di introspezione dovrebbero guardare altrove. Molto rumore quindi ma non per nulla perché il film di Snyder mantiene esattamente ciò che promette ovvero tanta azione, tanto rumore e (cosa ben importante) tanto sangue. In scena vediamo una schiera di mercenari capitanati da un Dave Bautista decisamente in parte, una sorta di antieroe soffocato dal peso dei suoi fantasmi (è di fatto l’unico personaggio con un background di fondo e protagonista di qualche momento da lacrimuccia). Tutti gli altri sono uno più cazzuto dell’altro, armati fino ai denti e con la battuta sempre pronta.

E infine ci sono loro, quelli che convincono meno in tutto questo rocambolesco ambaradan ovvero gli zombie stessi, ormai una denaturata evoluzione del classico mostro in creature senzienti, intelligenti e in grado di costruire una società, più vicine ai fantasmi abitanti di Marte di carpenteriana memoria che ai ciondolanti cadaveri fuoriusciti dalle tombe nel lontano 1968. Però c’è la tigre e i cavalli, loro sono davvero fighi. Divertimento assicurato con cervello disattivato.



Forse non sapevate che...

Il film ha avuto un budget di 90 milioni di dollari e, a inizio produzione nell’estate del 2019, è risultata la più costosa produzione Netflix di sempre

Dave Bautista ha rinunciato a un ruolo in Suicide Squad – Missione suicida per recitare nel film

Zack Snyder ha passato l’ultimo paio d’anni ad acquistare lenti Canon degli anni ’60 per dare un look morbido al film in modo che facesse contrasto con il paesaggio apocalittico.

 


Informazioni

 

Regia di Zack Snyder

 

2021

 

Dave Bautista (Scott Ward)
Ella Purnell (Kate Ward)
Omari Hardwick (Vanderohe)
Ana de la Reguera (Maria Cruz)
Theo Rossi (Burt Cummings)
Matthias Schweighöfer (Ludwig Dieter)

 

A cura di Andrea Costantini



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