La casa inquietante - La recensione

 


Un intrigante horror per ragazzi

 

Hendrik e Eddi sono due fratelli costretti a trasferirsi in una sperduta località di montagna a causa del lavoro della madre. La famiglia si ritrova a vivere in una casa mezza distrutta, piena di muffa e sulla quale girano strane voci in paese. Hendrik è spaesato dal cambiamento, oltre che arrabbiato per il trasferimento. Come se non bastasse i ragazzi del posto non lo accolgono nel migliore dei modi. Solo lo strambo Fritz e la sua amica Ida si dimostrano amichevoli con lui. Quando iniziano a manifestarsi eventi strani nella notte, il gruppetto di ragazzi comincia a indagare sui tragici fatti avvenuti anni prima alla famiglia che risiedeva proprio lì, in quella casa.


CinePaura pensa che...

L’ultimo arrivo horror su Netflix proviene dall’Austria per mano del giovane esordiente Daniel Prochaska. Il titolo del film in questione è La casa inquietante e, come si intuisce facilmente dal titolo, ciò che andremo a vedere non si discosta di molto dalla miriade di horror visti negli ultimi quarant’anni. Davvero c’è ancora da dire qualcosa sulle case infestate?

Guardando l’opera prima di Prochaska sembrerebbe di no quindi non aspettatevi di vedere nulla di nuovo scorrere sullo schermo. Non per questo La casa inquietante è un prodotto da buttare nell’immondizia, tutto dipende da che cosa vi aspettate dalla visione. Innanzi tutto stiamo parlando di un horror sì, ma per ragazzi. Il target è adolescenziale, i momenti horror sono patinati, non ci sono scene di sangue e anche le presenze non sono così orripilanti da provocare traumi o infarti.

L’ambientazione alpina è suggestiva e funzionale alla storia (i boschi, le grotte) e anche la scenografia della casa stessa, con la lampada rossa accesa nella cameretta dei ragazzi genera immagini intriganti. Inoltre c’è un mistero da svelare (come del resto avviene in tutti i film di spettri) che tuttavia non risulta così scontato. Ripeto, nulla di innovativo ma anche una buona pizza la si mangia tutti i sabato sera e non annoia mai.

Molte recensioni professionali lo hanno bocciato riportato “non inquietante” come motivazione e in effetti potrebbe essere un problema per un film in cui la parola inquietante appare nel titolo stesso. Però a suo vantaggio c’è da dire che è un’opera prima ben realizzata, con personaggi interessanti (il giovanissimo Fritz regala più di un sorriso) e un buon giallo da risolvere. Non è inquietante, è vero ma è tutt’altro che un brutto film. mano.



Forse non sapevate che...

È basato sull’omonimo libro per bambini scritto da Martina Wildner nel 2012

È disponibile sulla piattaforma Netflix



Informazioni

 

Regia di Daniel Prochaska

 

2020

 

León Orlandianyi (Hendrik)
Marii Weichsler (Ida)
Julia Koschitz (Sabine)
Lars Bitterlich (Fritz)

A cura di Andrea Costantini



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