Slasher volgare, serrato e lisergico
Vigilia di Natale. Tori sta per chiudere il suo negozio di dischi così potrà dedicare la serata al sesso occasionale con uno sconosciuto, a bere fino a perdere i sensi e a sballarsi con l’erba. Il suo dipendente, Robbie, cerca di dissuaderla dal frequentare un tizio conosciuto su internet e passano così la sera insieme a sbronzarsi e a parlare di oscenità, musica e cinema. Nel frattempo, in un negozio di giocattoli, un Babbo Natale meccanico costruito per interagire con i bambini nei centri commerciali, smette di funzionare e comincia a uccidere chiunque gli capiti a tiro.
Durante Chi è Joe Begos? Probabilmente nove appassionati
di cinema su dieci non conoscono questo tizio, non essendo certo un neo master
of horror del calibro di Ti West, Marshall o Eggers. Tuttavia suggerisco di
prendere un post-it e una penna e appuntarsi il suo nome. Mettetelo lì, da
qualche parte, potreste un giorno ringraziarmi di avervi dato un buon
suggerimento. Autore del lisergico e sudicio Bliss, Begos fa decisamente centro
con un film a tema natalizio, Christmas
Bloody Christmas, del 2022.
Siamo in ambito slasher, su questo non ci piove ma vi
assicuriamo che non è la solita solfa con l’assassino che se ne va in giro ad
ammazzare gente a caso. O meglio, è proprio così ma c’è molto di più. Partiamo
dai due protagonisti, Tori e Robbie. Lei è la proprietaria di un negozio di
dischi, lui il suo dipendente. È la vigilia di Natale e entrambi non hanno la
benché minima voglia di passare la serata tra dolcetti, coperte e film
romantici. Vogliono spaccarsi in quattro a suon di whisky, erba e sesso. Nel
frattempo un comunicato alla televisione dice che stanno ritirando i modelli di
Babbo Natale meccanico distribuiti nei centri commerciali, in sostituzione dei
viscidi uomini travestiti che fanno sedere i bambini sulle loro ginocchia.
Sembra che siano difettosi, questi automi natalizi. Infatti uno di essi,
presente nel negozio di giocattoli della loro amica Lahna, impazzisce e inizia
a massacrare gente a caso. Fin qui, tutto nello standard del tipico slasher.
Ciò che fa la differenza rispetto a prodotti simili
soprattutto natalizi (vedasi Silent
Night, Deadly Night) è il caos generale che avvolge la pellicola. Per i
primi quaranta minuti Lana e Robbie generano un turpiloquio verbale
impressionante, un botta risposta vorticoso stracolmo di parolacce di ogni
tipo, scorrettezze e volgarità sessuali. Parlano di scopare, di leccare e
succhiare ogni parte del corpo senza tralasciare dettagli e secrezioni, parlano
di musica metal e di quanto i capelli lunghi nelle band siano determinanti per
la riuscita di un album (Load dei
Metallica, per esempio) e litigando sui seguiti dei film horror (Cimitero vivente 2 è meglio del primo,
così come Blair Witch). Diarree
verbali con musica martellante in sottofondo, in una città notturna violentata
dalle luci di Natale e dai neon epilettici delle insegne, dalla telecamera a
spalla tra piani sequenza barcollanti e montaggio vorticoso.
Non dimentichiamoci che siamo in uno slasher e c’è in
giro un Babbo Natale in modalità Terminator che elimina ogni cosa: adulti,
bambini, poliziotti, senza differenza. E anche in questa parte, meno parlata e
più d’azione, la velocità è brutalizzante. Se proprio gli si deve trovare un
difetto e la ridondanza nell’ultima mezz’ora, con il Terminator-Babbo che non
vuole proprio saperne di smettere di funzionare. Una visione lisergica e
insistente, che violenta gli occhi e la mente dello spettatore con migliaia di
parole, luci e suoni. Una vera e propria sorpresa. Consigliato ma non per
rilassarsi.
Forse non sapevate che...
Nel film sono pronunciate quasi 500 parolacce e volgarità, una media di una ogni 10 secondi.
Il film è uscito in home video grazie a Midnight Factory in Limited Edition, in DVD e Blu-ray. L’edizione da collezione in tiratura limitata contiene il booklet informativo e fotografico
Informazioni
Diretto
da Joe Begos
2022
Riley Dandy (Tori Tooms)
Sam Delich (Robbie Reynolds)
Jonah Ray (Jay)
Dora Madison (Lahna)
Jeff Daniel Phillips (Sceriffo
Monroe)
A cura
di Andrea Costantini
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