Cabin Fever 2 - Il contagio - La recensione

 


Ti West e l’esageratissimo seguito del cult di Roth

Paul è sopravvissuto al virus della baita ma ormai malato, nella fuga, ha disseminato il percorso di pezzi del suo corpo infetti. Nel frattempo al liceo c’è John, innamorato perso della sua compagna Cassie, la quale però sta con il prepotente della scuola. John tuttavia la ama e rischia nell’invitarla al ballo di fine anno. Il problema è che il virus è ormai arrivato in città tramite l’acqua e l’infezione di sta propagando velocemente.


CinePaura pensa che...

Che piaccia o no, Cabin Fever è un cult movie. Amato da molti e odiato da altrettanti, il film d’esordio di Eli Roth ha generato, come spesso accade coi film di successo, una serie di sequel e reboot. Il secondo capitolo intitolato Cabin Fever 2 – Il contagio è diretto nientepopodimeno che da uno dei geni assoluti dell’orrore, qui agli inizi della sua carriera. Ti West, l’uomo che dirigerà in futuro The Innkeepers e la saga di Pearl, è alle prese con il devastante virus che scioglie letteramente le persone.

Sebbene il progetto sia stato vittima di così tante problematiche, a tal punto da far arrivare West a voler togliere il suo nome dal film, il marchio di fabbrica del nostro adorato Ti si vede eccome. Lo si vede da come costruisce i personaggi, da come divide il film in due parti nette, introducendo il disastro allo spettatore con calma, parlando, raccontando e mostrando dettagli importanti per il futuro svolgimento della storia, pur mantenendo forte e chiaro il tono tutt’altro che serio della pellicola. E questo West lo sa fare con grande maestria. Poi arriva il clou perché non dimentichiamo, stiamo guardando un Cabin Fever.

E in quanto a dettagli schifosi qui non siamo secondi a nessuno. Unghie che si staccano, tette purulente, liquami di ogni tipo che finiscono nei cibi e nelle bocche degli altri, corpi che si liquefanno, vomito sanguinolento. Devo continuare? Perché di dettagli da far venire il voltastomaco ce ne sono ancora parecchi. Il secondo finale per quanto disgustoso è un po’ una forzatura, che smorza la tensione. Un seguito di tutto rispetto, a tratti migliore addirittura dell’originale, girato con tecnica e umorismo (i geniali titoli di testa e di coda animati sono una vera chicca) che consigliamo di guardare a stomaco vuoto.



Forse non sapevate che...                    

Gli unici collegamenti al film precedente sono Paul nella primissima scena in cui diffonde il contagio e il vicesceriffo Winston, interpretato da Giuseppe Andrews

Il progetto ha avuto non poche difficoltà di realizzazione, soprattutto riguardo al reperimento dei fondi necessari e Ti West ha addirittura ripudiato il risultato finale dell’opera

Una delle canzoni che si sentono durante la scena del ballo è la strumentale "Tonight It's Prom Night, All Night". La canzone è stata originariamente scritta per Non entrare in quella casa (1980), un altro film horror ambientato a un ballo di fine anno

I due amici di John stanno guardando un film. Quel film è il primo Cabin Fever



Informazioni

 

Regia di Ti West

 

2009

Noah Segan (John)
Alexi Wasser (Cassie)
Alexander Isaiah Thomas (Dane)
Giuseppe Andrews (Vicesceriffo Winston)
Rider Strong (Paul)


A cura di Andrea Costantini



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