Choose or Die - La recensione

 


Videogiochi che modificano la realtà

 

Kayla è un’esperta di informatica ma è stata costretta dalla vita a lasciare il college. Svolge i lavori più umili per sopravvivere e cercare di pagare l’affitto in cui vive con la madre tossicodipendente. Quando il suo amico Isaac le mostra un vecchio videogame acquistato in un mercatino, la sua vita cambia. Questo videogame pare sia in grado di modificare la realtà di coloro che vi giocano, ponendo delle semplici domande. Ma il gioco è crudele e le vite delle persone care dipendono dalle risposte.


CinePaura pensa che...

Il tema del gioco è argomento abbastanza sfruttato nell’ultimo periodo horror e ogni nuovo film che approda (in particolare sulle piattaforme di streaming) si sbizzarrisce nel trovare regole nuove per devastare la vita di colore che, accidentalmente o volontariamente, partecipano al gioco in questione. Appartenente a questo neo filone è Choose or Die (in originale Curs>r dal nome del videogioco stesso) e non è difficile intuire che cosa accadrà agli sfigati personaggi che incapperanno in questa attività videoludica: devono scegliere oppure morire. Ma che cosa devono scegliere? Diciamo un po’ di tutto, se mangiare una torta oppure bere un po’ di caffè, se avere una seconda bottiglia di birra o se amputare una parte del corpo del figlio piuttosto che della moglie. Scelte che, suo malgrado, dovrà fare la giovane e sfortunata Kayla che si ritrova invischiata nel fattaccio.

Come già detto in principio, negli ultimi anni gli autori si sono sbizzarriti facendo morire la gente per gioco, basti pensare ai vari Escape Room, o altri prodotti simili quali Obbligo o verità, Play or Die ma anche il bel Finché morte non ci separi. Per non parlare di Squid Game. Ogni volta un gioco diverso e la sfida di ogni nuovo film è proprio quella di trovare attività ricreative per far schiattare la gente, a costo di perdere di vista la qualità dell’opera stessa. Choose or Die fa proprio questo, trova un gioco ingegnoso e macchinoso, così macchinoso che si perde oscurando l’originalità che esso stringeva tra le grinfie.

Dalle prime immagini si percepisce il potenziale, ma esso viene subito smorzato in primis dalla presentazione dei personaggi, che più canonici di così non si potevano fare, poi dallo sviluppo e dai suoi twist (e conseguenti spiegoni maledetti) che funzionano anche ma con una credibilità pari allo zero (senza entrare nei dettagli e negli spoiler, il magazzino abbandonato con il nastro che gira da chissà quanto, ma dai). Inoltre, per essere un film che palesemente omaggia gli anni ’80, non si vede neanche l’ombra di una citazione, nemmeno la colonna sonora, fatta di brani rap/hip hop/trip techno o come cazzo si chiama quella musica lì invece che da brani di quarant’anni fa. Io fossi in voi non ci perderei un’ora e mezza e guarderei altro. Poi, boh, fate voi.




Forse non sapevate che...

Il film è disponibile su Netflix a partire da Aprile 2022

Sul pc di Isaac ci son adesivi del “Cult of Dead Cow”, un celebre gruppo di hackers

Un orologio digitale mostra l’ora 11.38. Si tratta di una citazione comune nel cinema e fa riferimento a George Lucas e il suo THX 1138 (L’uomo che fuggì dal futuro)

La voce del videogame è di Robert Englund e in una scena è visibile il poster di Nightmare




Informazioni

 

Diretto da Toby Meakins

 

2022

Iola Evans (Kayla)
Asa Butterfield (Isaac)
Eddie Marsan (Hal)
Kate Fleetwood (Laura)
Ryan Gage (Lance)

 

A cura di Andrea Costantini



 

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