Requiem for a Dream - La recensione

 



Il capolavoro di Darren Aronofsky

 

Tre storie si intrecciano. Sara vuole perdere peso per poter rientrare nel suo vestito rosso e partecipare al suo show televisivo preferito. Harry e Tyrone sono due tossici che sognano di diventare ricchi vendendo la droga. Marion, la fidanzata di Harry desidera aprire un negozio di vestiti alla moda ma la sua dipendenza dall’eroina le farà fare cose oltre la dignità.

 


CinePaura pensa che...


Fin dai suoi inizi nel mondo della regia, Darren Aronofsly si è distinto per stile e capacità. Dopo il folgorante esordio di Pi Greco – Il teorema del delirio, nel 2000 il regista allora poco più che trentenne dirige quello che da molti sarà definito il suo capolavoro: Requiem for a Dream, un film grandioso che nella vita tutti dovrebbero vedere almeno una volta.

Il film è diviso in tre capitolo, ognuno con il nome di una stagione. Si parte dall’estate per finire all’inverno, passando ovviamente per l’autunno. L’ascesa, il declino e la caduta. La primavera, momento di rinascita non è affatto prevista. Ci sono quattro personaggi principali, Sara, Harry, Tyrone e Marion che vivono alla giornata ma sono stufi di tutto ciò. Il cambiamento è davvero lì a due passi e basta solo un po’ di coraggio per afferrarlo per vivere una vita agiata, di successo, coi soldi e con la fama. Però per  ogni cosa c’è un prezzo da pagare, bisogna vendere la cosiddetta anima al diavolo e per i protagonisti la scelta sbagliata sarà dietro l’angolo e l’inferno un luogo dal quale sarà impossibile fuggire.

Tutti i personaggi hanno un sogno che desiderano vedere realizzato ma che tentano di raggiungere nel modo sbagliato. C’è chi desidera perdere peso per partecipare ad uno show televisivo, chi vuole guadagnare un mucchio di soldi vendendo droga, chi vuole aprire un negozio di abiti alla moda. Ma i loro sogni sono destinati a precipitare in caduta libera in un abisso senza via di uscita, a trasformarsi nei loro peggiori incubi. Non c’è via di scampo nel film di Aronosfky dove il pessimismo prende il sopravvento su tutto, anche sui sensi dello spettatore che viene violentato dall’inizio alla fine da una serie di storie pregne di dolore e devastazione, da un montaggio frenetico, da una colonna sonora eccellente e angosciante al tempo stesso. La messa in scena magistrale è funzionale alle storie narrate, è una strada in salita nella costante ricerca di trovare un barlume di speranza ma non sarà così. È un percorso irto di ostacoli e si arriva alla fine col fiatone, tutti sudati ed emotivamente distrutti.

Attori ottimi ma menzione speciale per l’immensa Ellen Burstyn, nominata agli Oscar come miglior attrice protagonista, la quale avrebbe meritato di vincere la statuetta. Impossibile non commuoversi con il suo monologo sulla vecchiaia. La parola capolavoro è spesso abusata ma qui ci sta tutta.






Forse non sapevate che...             

Il film contiene una media di 2000 inquadrature. Di norma un film di 100 minuti ne ha in media 700

Durante il monologo di Ellen Burstyn su come ci si sente a essere vecchi, il direttore della fotografia Matthew Libatique ha fatto allontanare accidentalmente la telecamera. Quando Darren Aronofsky ha chiesto spiegazioni, ha scoperto che il tecnico aveva pianto durante la ripresa e aveva appannato l'oculare della telecamera

Aronofsky ha chiesto a Jared Leto e Marlon Wayans di evitare sesso e zucchero per un periodo di 30 giorni per comprendere meglio cosa significasse avere un desiderio irrefrenabile

In un’intervista Ellen Burstyn ha dichiarato che il suo ruolo nel film è stato uno dei suoi lavori migliori

Quando Ellen Burstyn lesse per la prima volta la sceneggiatura offerta dal regista Darren Aronofsky, ne rimase inorridita e rifiutò il ruolo. Fu solo dopo aver guardato un video di Pi greco - Il teorema del delirio (1998), il precedente film di Aronofsky, che cambiò idea e accettò il ruolo

La ripresa dall'alto di Marion nella vasca da bagno seguita dalle sue urla sott'acqua era una replica esatta di una scena del thriller animato giapponese Perfect Blue (1997). Aronofsky si è assicurato i diritti per una versione live-action del film per consentire l'inclusione di questa scena nel film



Informazioni

Diretto da Darren Aronofsky

 

1989

Ellen Burstyn (Sara Goldfarb)
Jared Leto (Harry Goldfarb)
Jennifer Connelly (Marion Silver)
Marlon Wayans (Tyrone C. Love)

 

A cura di Andrea Costantini




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