Apartment 7A - La recensione

 


I fatti avvenuti prima che Rosemary incontrasse i Castevet

 

Il più grande desiderio di Terry Gionoffrio è quello di sfondare come ballerina, solo che durante uno spettacolo subisce un infortunio alla caviglia che renderà impossibile la realizzazione del suo sogno. La sua vita cambia quando incontra per caso i Castevet, due adorabili anziani che le offrono un alloggio nell’appartamento accanto al loro. Nello stabile vive anche il produttore Alan Marchand, il quale può garantirle un futuro di successo a Broadway. La vita sembra prendere una piega diversa ma non è tutto oro quello che luccica.




 

CinePaura pensa che...


Per chi non lo sapesse, l’appartamento 7A è la residenza di Minnie e Roman Castevet, gli adorabili signori tanto gentili e disponibili quanto devoti al Maligno nel capolavoro immortale di Roman Polanski del 1968 Rosemary’s Baby, a sua volta ispirato dal romanzo di Ira Levin.

Facendo riferimento alla residenza in questione, nel 2024 Natalie Erika James, già autrice dell’interessante Relic del 2020, si cimenta nel prequel del capolavoro di Polanski intitolandolo appunto Appartamento 7A e vede la vicenda di Terry Gionoffrio interpretata dalla sempre brava Julia Gardner, una giovane che finisce tra le grinfie dei satanici anziani particolarmente interessati al suo utero. Terry è ballerina che ha avuto la sfortuna di subire un incidente dopo un passo di danza azzardato, che incontra quasi per caso l’adorabile coppia di vecchietti dopo un’audizione andata male. I Castevet, che da sempre si sono dimostrati premurosi con le donne in età fertile, vedendola in difficoltà fisiche, mentali ed economiche le offrono gratis un bell’appartamento accanto al loro in un prestigioso stabile di New York, proprio lo stesso palazzo in cui vive il produttore di Broadway Alan Marchand che l’aveva provinata pochi giorni prima e che l’aveva scartata umiliandola. Che caso, eh?

Ebbene no, non è un caso perché chi conosce quale era stato il destino di Rosemary Woodhouse nel lontano 1968, allora può facilmente intuire quale sarà quello di Terry Gionoffrio nel 2024.

Appartamento 7A è ambientato pochi giorni prima l’arrivo dei coniugi Woodhouse e la Terry in questione è la ragazza che Rosemary conosce quando si trasferisce nel palazzo insieme al marito e che vedrà morire lanciandosi dalla finestra. Interessatissimo spunto per un prequel ma le vicende narrate sono un control C control V del film di Polanski. La setta è a caccia di un erede di Satana e le modalità di sviluppo della storia rimangono praticamente le stesse. Un film po’ fiacco e poco convinto soprattutto perché manca di quel lato oscuro che permeava il 1968. Avrebbe meritato un po’ più Satana e un po’ meno routine horror. Da menzionare il momento più riuscito del film ovvero la danza finale di Julia Garner sulle note di Be My Baby delle Ronettes.




Forse non sapevate che...

          

Ci sono diversi omaggi a Rosemary’s Baby come Terry che si aggira furtiva col coltello in mano a Minnie Castevet osservata attraverso lo spioncino della porta

Ruth Gordon, che nel film di Polanski interpretava Minnie, vinse l’Oscar per il ruolo. Dianne Wiest invece di Oscar ne ha vinti due, per Hannah e le sue sorelle (1987) e Pallottole su Broadway (1995), entrambi diretti da Woody Allen




Informazioni

Diretto da Natalie Erika James

 

2024


Julia Garner (Terry Gionoffrio)
Dianne Wiest (Minnie Castevet)
Kevin McNally (Roman Castevet)
Jim Sturgess (Alan Marchand)

 

A cura di Andrea Costantini




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