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il Conte Orlok per la terza volta
Thomas Hutter è un giovane immobiliare di Wisborg che parte per la Transilvania per un affare con il vecchio conte Orlok, il quale è interessato a comprare una proprietà in città. Ellen, sua moglie, tenta di spiegare a Thomas i suoi brutti presentimenti riguardo al viaggio ma lui non l’ascolta. Una volta giunto nella magione del conte e, dopo aver firmato il contratto, Thomas capisce che Orlok è in realtà un vampiro e sta per raggiungere Wisborg, dove vive la sua amata Ellen.
CinePaura pensa che...
Robert Eggers ormai lo conosciamo bene, è uno dei migliori
registi della cosiddetta new generation
of arthouse horror. Insieme agli esimi colleghi Ari Aster, Oz Perzins, Alex
Garland e via dicendo sta riscrivendo le regole dell’orrore e ogni suo lavoro è
atteso quasi quanto Babbo Natale alla sera della vigilia.
La sua ultima fatica è Nosferatu, terza rivisitazione nella storia del cinema del celeberrimo
vampiro dopo Nosferatu il Vampiro del
1922 di Murnau, capolavoro assoluto del cinema e dell’espressionismo tedesco e Nosferatu il Principe della Notte, di
Werner Herzog del 1979, altro pilastro portante della cinematografia horror. Le
due versioni di Orlok erano interpretate rispettivamente da Max Schreck e Klaus
Kinski. Capite bene che dinnanzi a questi due pilastri del cinema e tali “mostri”
di recitazione, la missione di Eggers di uscirne vittorioso non era difficile,
di più. Era una sfida quasi impossibile.
Nonostante il fardello, Eggers ha preso in mano la storia
e l’ha riportata dunque sullo schermo per la terza volta, rimanendo abbastanza
fedele alla vicenda originale narrata nel ’22 (che non è altro che Dracula di
Bram Stoker a cui sono state fatte delle modifiche per problemi di diritti d’autore)
nella prima parte di film ma prendendosi delle libertà nella seconda mostrando
il lato meramente sessuale e mostruoso del conte Orlok piuttosto che emulare
Coppola o Herzog e incentrarsi più sul lato emotivo e passionale.
Il risultato è ahinoi non del tutto convincente. Se il
film è un’opera d’arte sotto l’aspetto tecnico (fotografia, estetica perfetta e
pulita, trucco e messa in scena), il Nosferatu
di Eggers non è maturo come i suoi lavori precedenti e nemmeno comparabile alle
versioni del ’22 e del ‘79. La sceneggiatura è forse la parte più debole del
film dove ci sono rallentamenti di ritmo importanti e spesso i dialoghi semplici
vengono meno alla regola base di scrittura dell’horror show me, don’t tell me, soprattutto nell’ultima parte quando si
parla delle motivazioni che spingono Orlok a desiderare ardentemente Ellen.
Nonostante il lavoro sempre eccellente svolto dall’ormai
iconico “mostro” Bill Skarsgård, soprattutto fatto con la voce visto che sullo
schermo Orlok appare per poco più di una manciata di minuti, il nuovo Conte non
fa così tanta paura. Forse per via del suo look rivisitato e l’aggiunta di un
paio di baffoni che fanno tanto Vlad l’impalatore ma che sul celebre vampiro iconograficamente
glabro proprio non ci stanno bene. Molto valida invece Lily Rose Depp, nel
ruolo della vita in cui riesce ad essere sensuale, estraniata e isterica allo
stesso tempo.
Una mezza delusione dunque questo Nosferatu tanto atteso che invece di essere una rivisitazione personale
in pieno stile Eggers è l’ennesima versione di Dracula raccontata in grande
stile ma con poco cuore e poca passione.
Forse non sapevate che...
Bill Skarsgård si è allenato con un insegnante d'opera per abbassare la sua voce di un'ottava e rendere la voce del conte Orlok il più profonda possibile
Gli esterni del castello sono stati girati al castello dei Corvino in Transylvania
Bill Skarsgård era stato originariamente scelto per il ruolo di Thomas Hutter. Tuttavia, durante il lungo sviluppo pre-produzione del film, il regista Robert Eggers ha deciso di riassegnare a Skarsgård il ruolo del Conte Orlok
Informazioni
Diretto
da Robert Eggers
2024
Bill Skarsgård (Conte Orlok)
Nicholas Hoult (Thomas Hutter)
Lily-Rose Depp (Ellen Hutter)
Willem Dafoe (professor Albin Eberhart Von Franz)
A cura
di Andrea Costantini
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