Saint Maud - La recensione

 


Esordio col botto per un horror mistico psicologico

 

Maud è un’infermiera dal passato oscuro che accetta il ruolo di badante presso Amanda, una celebre ballerina costretta alla sedia rotelle a causa di un male incurabile. Maud è devota, al contrario di Amanda che spende i suoi ultimi istanti destreggiandosi tra un peccato e l’altro. Maud questo non lo accetta e si assegna il compito di salvare l’anima della donna prima del suo trapasso.


CinePaura pensa che...

Quando la fede prende il sopravvento sulle menti più fragili, i risultati sono sempre deleteri. E questo decadimento dell’anima che sfocia in tragedia è ben presente nell’opera prima di una regista che promette di fare grandi cose. Rose Glass, al suo debutto, dirige Saint Maud nel 2019 affrontando il tema della perdizione dell’anima e del tentativo estremo della redenzione.

Un’infermiera in continuo conflitto con se stessa e con Dio viene assunta da una donna che ha fatto della vita un modello di perdizione. Ora, malata terminale, passa le sue ultime ore bevendo e facendo tutto ciò che Maud considera peccaminoso. Maud però ha un compito autoassegnatosi in vesti divine ovvero salvare l’anima della donna malata prima del suo imminente trapasso. Averne di opere prime come Saint Maud, un horror mistico che ha il pregio di rimanere in bolla dall’inizio alla fine. La Glass ci va coi piedi di piombo e non esagera mai. Il ritmo è lento e la messa in scena misurata ma nonostante questo il climax (sebbene sia abbastanza inevitabile e scontato), non molla mai il colpo.

Complice del successo dell’opera, le interpretazioni delle due protagoniste, in particolare una grandiosa Morfydd Clark nel ruolo dell’invasata Maud, che ci mette anima e corpo in un personaggio solo e disturbato. Da menzionare anche la colonna sonora angosciante e l’ambientazione, che alterna interni squallidi a squarci di una città avvolta dal peccato. Grande esordio per una regista da tenere d’occhio.



Forse non sapevate che...

Accolto molto positivamente dalla critica, il film ha una percentuale del 94% di recensioni positive sull’aggregatore Rotten Tomatoes

Maud ha gli occhi di colore diverso, uno blu e uno marrone ma si tratta di una scelta stilistica perché l’attrice Morfydd Clark ha entrambi gli occhi azzurri

Nello script originale era presente molta più back story di Maud, poi rimossa in versione definitiva in quanto la regista la considerava troppo simile al personaggio di Carrie White (Carrie – Lo sguardo di Satana)

Ha incassato un totale di 1.4 milioni di dollari



Informazioni

 

Regia di Rose Glass

 

2021

Morfydd Clark (Maud)
Jennifer Ehle (Amanda Kohl)
Lily Knight (Joy)
Lily Frazer (Carol)

 

A cura di Andrea Costantini



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