Amulet - La recensione

 


Un body horror lento, oscuro e malsano

 

Tomaz è un soldato in una guerra non specificata. Il suo ruolo è quello di sentinella in una strada immersa in un bosco sulla quale non passa mai nessuno. Quando un giorno trova uno strano amuleto scavando nella terra e una donna corre verso di lui gridando aiuto, qualcosa nella sua vita cambia. Anni dopo Tomaz vive per strada e tira a campare. Quando una suora lo avvicina e gli propone un alloggio in cambio di qualche lavoretto alla casa, Tomaz accetta. Nella casa in questione vive Magda, una ragazza stralunata e sua madre molto malata, rinchiusa nella soffitta e lontana dagli occhi di tutti.


CinePaura pensa che...

 

Romola Garai, classe 1982 è principalmente un’attrice. Almeno, lo è stata fino al 2020 quando ha deciso di passare dall’altra parte della cinepresa per dirigere l’intenso horror Amulet, recentemente visto al Monsters Taranto Film Festival. E cominciamo la recensione dicendo che il film è una vera e propria sorpresa.

In Amulet vediamo in scena quattro personaggi: Tomaz, ex soldato tormentato dal passato, Magda, ragazza tanto strana quanto premurosa, la madre malata di Madga che vive rinchiusa nella soffitta di casa e una suora particolarmente interessata a dare una mano a Tomaz. Personaggi che, senza entrare nello spoiler gratuito, nascondono delle (s)piacevoli sorprese.

Il film è avvolto da un’atmosfera oscura e malsana che, a tratti, ricorda il buon vecchio Cronenberg con il suo amato body horror, farcito di mutazioni e stranezze varie. Anche l’ambientazione fatiscente e i personaggi borderline ricordano in parte il lavoro del cineasta canadese. Lo svolgimento è lento, si prende i suoi tempi per mostrarci i personaggi nei loro lati più deboli e umani, che non necessariamente sinonimo apprezzamento nei loro confronti. Si sviluppa un sentimento contrastante verso di loro, una sorta di empatia/repulsione che aumenta con lo scorrere dei minuti.

Lo svolgimento stesso, oltremodo lento ma non per questo meno avvincente, riserva diverse sorprese inaspettate che elevano il prodotto a qualcosa di nuovo, febbricitante, fuori dagli schermi e dannatamente affascinante. Una ottimo lavoro che, data la sua messa in scena al di fuori del commerciabile, ahimè in pochi apprezzeranno.



Forse non sapevate che...

Il film è stato presentato per la prima volta durante il Sundance Film Festival il 26 gennaio 2020 per poi approdare al Monster Taranto Film Festival del 2021

Romola Garai ha preso parte, come attrice, a film del calibro di Espiazione di Joe Wright e Scoop di Woody Allen



Informazioni

 

Regia di Romola Garai

 

2020

 

Carla Juri (Magda)
Alec Secăreanu (Tomaz)
Angeliki Papoulia (Miriam)
Imelda Staunton (Suor Claire)
Anah Ruddin (Madre di Magda)

 

A cura di Andrea Costantini



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