Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti - La recensione

 


Remake americano dello scioccante cult danese

 

Una famiglia americana composta da Ben, Louise e la piccola Agnes trascorre le vacanze in tutta tranquillità in Italia quando incontra un’altra famiglia, con cui stringe un rapporto di complicità. Paddy è esuberante e la moglie Ciara sensuale, tutto il contrario di Ben e Louise. Escono a cena, si divertono e passano del piacevole tempo insieme. Finite le vacanze, ricevono l’invito di trascorrere un weekend nella loro casa di campagna. Inizialmente titubanti, alla fine accettano. Ciò che comincia come un weekend di svago, si trasforma ben presto in un incubo.

 



CinePaura pensa che...

 

Ormai per produrre un remake non è più necessario lasciar passare decenni dalla pellicola originale. È una regola sorpassata. La remake mania ora colpisce qualsiasi cosa, anche film ancora caldi dall’ultima proiezione nei cinema.

Il film di cui vi parleremo qui è il rifacimento di un horror che nel giro di pochissimo è diventato fenomeno cult per via della sua crudeltà e della sua indubbia qualità. Forse è proprio questo il motivo per cui si è subito trasformato in un remake. È bastato che finisse tra le grinfie del magnate dell’orrore Jason Blum il quale lo ha visto e si è detto “perché no? In fondo perché non rifarlo a stelle e strisce?” Il film in questione è Speak No Evil, rivisitazione del film danese diretto da Christian Tafdrup soltanto due anni prima.

Ecco quindi arrivare Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti in versione americana diretto da James Watkins (che tra le altre cose, come suo primo lavoro aveva scioccato tutti con Eden Lake). La storia è praticamente identica all’originale. Una famiglia piena di paranoie in vacanza incontra una famiglia a cui non frega niente di niente. Entrambi hanno figli e, nonostante la loro diversità, si trovano subito a proprio agio insieme. Quindi perché non proseguire l’idillio della nuova amicizia anche a vacanza finita? Grave, gravissimo errore.

Per tre quarti sembra di assistere allo stesso film danese solo con attori diversi. Anche la maggior parte dei momenti salienti qui sono riprodotti in maniera fedele. Ciò che tuttavia cambia nel film di Watkins è la piega che prende nell’ultimo atto, snaturando completamente ciò che era scioccante nella versione originale. Niente apatia, niente fastidio e un finale diverso, ma proprio del tutto diverso. Scelta “ti piace vincere facile” oppure motivazione dettata dalla distribuzione? Diciamo che ciò che ha reso celebre il film di Tafdrup qui non esiste più. Non è per forza un difetto ma il film assume tutt’altro significato. Qui siamo nel territorio più mainstream e la scelta di virare verso un finale più consolatorio e meno coraggioso è dettata da una ricerca di potenziale pubblico più fruibile. Detto ciò, il film funziona e anche bene. La sceneggiatura è strutturata e messa in scena in maniera lineare e il quartetto di protagonisti è davvero vincente con in testa una Mackenzie Davis cazzuta e un James McAvoy strepitoso che nei panni del folle esagerato ci sta costruendo sopra una nuova parte della sua carriera. Ben fatto ma meno coraggioso.



Forse non sapevate che...

                      

James McAvoy ha dichiarato di non aver volutamente guardato l'originale danese prima di iniziare a lavorare a questo remake, in modo che non influenzasse l'interpretazione del suo ruolo. Lo ha guardato dopo la conclusione delle riprese e ne è rimasto molto colpito.

La scritta in danese dietro l’orologio significa “buon quarantesimo compleanno”

Il film è uscito in home video a dicembre 2024 grazie a Plaion Pictures, sia in edizione DVD e Bluray singolo, sia in un cofanetto edito da Midnight Factory contenente anche l’originale danese




Informazioni

 

Diretto da James Watkins

 

2024

James McAvoy (Patrick "Paddy" Field)
Mackenzie Davis (Louise Dalton)
Scoot McNairy (Ben Dalton )
Alix West Lefler (Agnes Dalton)


A cura di Andrea Costantini



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