Opera
seconda di Brandon Cronenberg, nichilista e iperviolenta
Tasya Vos è una killer professionista ma non nel modo convenzionale del termine. L’azienda per cui lavora è specializzata in una tecnologia in grado di possedere gli individui e con questo metodo, l’omicidio può non lasciare alcuna traccia. Nell’ultimo incarico, Tasya deve possedere Colin in modo da raggiungere facilmente la sua fidanzata e il padre, CEO di una importante azienda, entrambi bersagli da eliminare. Solo che qualcosa sta cambiando in Tasya e fatica sempre di più a distinguere la vita reale da quella lavorativa, rischiando di rimanere intrappolata nel corpo di Colin.
CinePaura pensa che...
Tale padre, tale figlio. Brandon Cronenberg, figlio del
grandissimo David, ha deciso di seguire le orme del padre. E, visto che la mela
di norma non cade troppo lontano dall’albero, ecco la progenie del maestro del
body horror cimentarsi nella sua seconda regia con Possessor, dopo Antiviral
del 2012. E diciamocelo, Brandon è un tizio da tenere d’occhio perché con Possessor conferma di aver imparato bene
dall’operato di papà. Possessor non è
un body horror nel senso comune del termine, non ci sono mutazioni, tumori e
malformazioni di vario tipo.
Qui il body horror è inteso come possessione non
demoniaca del corpo da parte di un altro individuo, di un killer per la
precisione che si intrufola nei corpi altrui, possedendoli letteralmente per
avvicinarsi all’obiettivo per un’eliminazione pulita che non lascia traccia.
Tasya, la protagonista interpretata da una pallida e spaesata Andrea
Riseborough, è una professionista nel suo lavoro ma nell’ultimo incarico
qualcosa va storto e rimane incastrata in una vita altrui, in caduta libera
verso la confusione e la distruzione fisica e psicologica del suo essere “io”.
Un rapporto malato tra corpo e mente quello che si
instaura tra Tasya e Colin, a tal punto da trasformarsi in una cosa sola,
deviata, spaventata e violenta. A conferma di questa deviazione subentra anche
il bersaglio in questione, un magnate della tecnologia (interpretato da Sean
Bean) che ha fatto i soldi spiando la gente nel loro intimo. In una scena
vediamo Tasya dentro Colin che a sua volta spia le persone per lavoro in un
labirinto voyeuristico vertiginoso e malsano. Brandon non si risparmia sul lato
splatter, anzi si accanisce contro le vittime mostrando allo spettatore ogni
dettaglio possibile del suo operato violento. Visionario e senza speranza.
Forse non sapevate che...
Ha incassato un totale di 900 mila dollari
È stato inserito nella lista dei dieci migliori film canadesi del 2020
Nello sviluppo del film Cronenberg si è detto ispirato da Dario Argento, in particolare dal suo Opera
Informazioni
Regia di Brandon Cronenberg
2020
Andrea
Riseborough (Tasya Vos)
Christopher Abbott (Colin
Tate)
Rossif Sutherland (Michael
Vos)
Tuppence Middleton (Ava
Parse)
Sean Bean (John Parse)
A cura di Andrea Costantini
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