L'invasione degli ultracorpi - La recensione

 


Capolavoro della fantascienza paranoica

 

Un uomo in stato di isteria viene portato all’ospedale. Quando lo psichiatra lo interroga questi comincia il suo racconto. Il suo nome è Miles Bennell, un medico proveniente da Santa Mira, una cittadina della California nella quale sono successi fatti scioccanti: le persone che vi abitano non sono più le stesse. Hanno aspetto identico ma qualcosa dentro di loro è cambiato. 


CinePaura pensa che...

A differenza di altre pellicole di fantascienza del periodo in cui astronavi, alieni mostruosi e robot distruggevano cose come se non ci fosse stato un domani, Don Siegel nel 1956 puntava tutto sulle sensazioni piuttosto che sul mostrare. Con il suo capolavoro L’invasione degli ultracorpi, tratto dall’omonimo romanzo di Jack Finney, Siegel dirige (e Peckinpah scrive) qualcosa di incredibile. Ne L’invasione degli ultracorpi non c’è nulla di fantascientifico nel senso visivo del termine.

L’unico elemento alieno nel film sono i baccelloni, grossi involucri organici in cui i surrogati degli esseri umani si generano nottetempo. La minaccia aliena è ben presente, tangibile in ogni inquadratura e angolo della cittadina di Santa Mira ma è invisibile agli occhi di chiunque. Bambini che non riconoscono più le madri, conviventi che sostengono che persone che conoscono da una vita abbiano qualcosa di diverso, sebbene esteticamente siano quelle di sempre.

È l’anima a cambiare, l’essenza delle persone che svanisce lasciando il corpo come involucro vuoto primo di emozioni e sentimenti, in una apatica e terrificante concezione della vita. Una regia onirica quella di Siegel, che ci inebria con inquadrature oblique e riprese inusuali contribuendo a costruire l’atmosfera straniante che si propaga su Santa Mira. Un film diventato simbolo negli anni, nella fantascienza ma anche nel cinema in generale. Un capolavoro della paranoia che non ha perso neanche un briciolo del suo fascino, nemmeno dopo quasi settant’anni.



Forse non sapevate che...

Santa Mira è un paese immaginario della California in cui sono ambientati anche E.T e Halloween III

Sam Peckinpah è presente nelle vesti di sceneggiatore (non accreditato). Inoltre appare in un cameo nel ruolo dell’uomo del gas che legge il contatore nella cantina di casa di Miles

Ne sono stati fatti diversi remake: Terrore dallo spazio profondo (1978), Ultracorpi – L’invasione continua (1993) e Invasion (2007). Sebbene non ne sia un vero e proprio remake, anche The Faculty di Robert Rodriguez tratta argomenti molto simili

Il finale pensato da Siegel era più cupo e senza speranza mentre quello imposto dalla produzione più ottimista



 

Informazioni

 

Regia di Don Siegel

 

1956

Kevin McCarthy (dottor Miles J. Bennell)
Dana Wynter (Becky Driscoll)
Larry Gates (Dan 'Danny' Kauffman)
King Donovan (Jack Belicec)
Carolyn Jones (Theodora Belicec)
Jean Willes (Sally Withers)


A cura di Andrea Costantini



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