The Chaser - La recensione

 


Disperato e cupo capolavoro d’esordio di Na Hong-jin

 

Joong-ho è un ex poliziotto che ora si dedica a tutt’altra attività. È uno sfruttatore della prostituzione e, da un po’ di tempo, molte delle sue ragazze sono sparite. Inizialmente pensa che siano state sottratte dalla sua protezione per finire sotto qualcun altro ma ben presto si rende conto che sono sparite nel nulla. Mentre le ricerca trova un punto di connessione tra tutte le ragazze, un numero di telefono. Il numero è di Jae Yeong-min, un assassino che le ha brutalmente ammazzate. Manca una ragazza all’appello, la giovane Mi-jin e Joong-ho farà di tutto per trovarla prima che muoia. 


CinePaura pensa che...

Ispirato a fatti realmente accaduti nel 2003 dove un serial killer uccise oltre venti persone, tra cui molte prostitute, l’opera prima del regista Na Hong-jin è un thriller coi controcazzi, e scusate il francesismo. Non ci sono altri modi per definire The Chaser. È la corsa contro il tempo di Joong-ho  un ex poliziotto ora pappone alla ricerca di una delle sue prostitute, tenuta prigioniera chissà dove da un assassino spietato e fuori di testa.

Un film crudo, violento e scritto benissimo che mette in mostra personaggi fuori dagli schemi, per nulla positivi o amabili e per i quali non si riesce a fare il tifo, che si inseguono per tutto il film mentre intorno predomina l’incompetenza della polizia, più interessata a un politico a cui è stato giocato un brutto scherzo piuttosto che decine di prostitute uccise. Avvincente e adrenalinico, il film spiazza fin da principio quando svela l’identità dell’assassino dopo pochi minuti di film. La polizia non sa cosa fare e Joong-ho ogni minuto che passa è sempre più incazzato.

C’è tensione, rabbia, paura e caos e intanto il tempo passa e la sua donna potrebbe morire. Con il passare del tempo assistiamo anche al percorso di redenzione dello stesso protagonista, direttamente proporzionale alla sua discesa negli inferi. Scene da manuale sono presenti dall’inizio alla fine, come gli inseguimenti a piedi nelle viuzze intricate battute dalla pioggia, o lo straziante pianto muto di una bambina in auto, un momento di alto cinema e puro strazio. Disperato, cupo, bellissimo, nessuno al mondo sa fare thriller come in Corea del Sud.



Forse non sapevate che...

Il quartiere in cui avvengono gli inseguimenti a piedi non esiste. È un collage di vari posti tortuosi uniti per rendere la corsa più difficoltosa e adrenalinica

Durante un inseguimento Ha Jung-woo scivola davvero e si produce diverse escoriazioni. Nonostante questo le riprese sono andate avanti, si è rialzato e ha continuato a correre



Informazioni

 

Diretto da Na Hong-jin

 

2008

Kim Yoon-seok (Eom Joong-ho)
Ha Jung-woo (Young Min-jee)
Seo Young-hee (Kim Mi-jin)
Koo Bon-woong (Oh-jot)
Kim Yoo-jung (Eun-ji)

 

A cura di Andrea Costantini



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