Carriers - Contagio letale - La recensione

 


L’egoismo può essere peggiore di un virus

 

Il mondo è stato messo sottosopra da una pandemia che ha sterminato la maggior parte della popolazione. In questo scenario si muovono i fratelli Brian e Danny e le loro amiche Kate e Bobby in viaggio in auto verso il Messico, dove si trova una spiaggia sulla quale i due ragazzi erano soliti passare le vacanze da piccoli. Con la costante paura del contagio, i quattro si renderanno presto conto che il virus non è l’unico nemico da combattere e che un pericolo, per alcuni aspetti peggiore, sopraggiunge dall’essere umano stesso.


CinePaura pensa che...

Nel bel mezzo di una pandemia globale mi sono ritrovato a guardare un film su una pandemia globale. Non so quanto fosse saggia come idea ma d’altronde l’amante del cinema horror deve avere il pelo sullo stomaco per affrontare qualsiasi sfida in campo cinematografico. Il film in questione è Carriers – Contagio letate, realizzato nel 2009 quindi ben lontano dalla realtà che ci ha sconvolto lo scorso anno per collocazione temporale e, per fortuna, anche in termini di pericolosità. Il virus protagonista del film dei fratelli spagnoli Àlex e David Pastor è una carogna bella tosta che ha sterminato la maggior parte della popolazione mondiale e ha gettato il mondo in uno scenario apocalittico, dove i superstiti si comportano da stronzi egoisti pur di sopravvivere una manciata di giorni in più, fino al momento inevitabile del contagio.

Protagonisti della vicenda sono un gruppo di “amici” (che mettiamo tra virgolette perché il concetto di amicizia, in Carriers, è qualcosa di inesistente) che vivono alla giornata cercando di sopravvivere a un mondo che è diventato ostile, sia per la diffusione ormai pandemica del virus, sia per la presenza del sempreverde mostro per eccellenza, ovvero l’uomo. Scopo del film non è tanto quello di mostrare gli effetti devastanti del virus (di cui non si conosce praticamente nulla), bensì quello di mostrare la prepotenza con cui emerge il lato oscuro delle persone sottoposte a una situazione di grave difficoltà. Ed è sotto questo aspetto fondamentale su cui poggiano le fondamenta del film a funzionare meno.

Carriers ha il motore e il pilota adatto a circolare alla massima velocità ma viaggia con il freno a mano tirato. I presupposti per una cattiveria memorabile c’erano ma il tutto viene affrontato non dico con leggerezza, ma con una malvagità patinata che rende la pellicola fruibile a tutti e non a una mirata schiera di fan dalla pelle dura. A questa generale condizione fa eccezione la scena della “numero 1” o “numero 2”, esempio struggente di tenerezza e indifferenza. Ed è un peccato perché è sempre interessante vedere fin dove si potrebbe spingere l’egoismo della creatura dominante sulla Terra posta in una situazione estrema e, ahinoi, non più così remota. Ma il confine tra egoismo e spirito di sopravvivenza è sempre molto sottile...



Forse non sapevate che...

Carriers significa “portatore”

Il film è stato girato nel 2006 ma è rimasto inedito fino al 2009, dopo il successo di Chris Pine in Star Trek

 


Informazioni

 

Regia di Àlex Pastor, David Pastor

 

2009

 

Chris Pine (Brian)
Lou Taylor Pucci (Danny)
Piper Perabo (Bobby)
Emily VanCamp (Kate)
Christopher Meloni (Frank)

 

A cura di Andrea Costantini



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