Servant - La recensione


Serie TV prodotta da Shyamalan in cui regna il mistero e l’inquietudine

Regia di registi vari

2019

Toby Kebbell (Sean Turner)
Lauren Ambrose (Dorothy Turner)
Nell Tiger Free (Leanne Grayson)
Rupert Grint (Julian Pearce)
Phillip James Brannon (Roscoe)


Trama

Dorothy e Sean vivono in un lussuoso appartamento di Philadelphia. Lui è uno chef, lei una giornalista televisiva e hanno da poco avuto un figlio, Gericho. Per alleggerire le loro giornate hanno assunto una tata per il piccolo, una ragazza molto giovane di nome Leanne, che sembra far finta di niente riguardo alla stranezza che riguarda il bambino. Gericho è in realtà una bambola reborn che Sean, con l’aiuto del fratello di Dorothy, Julian, ha introdotto nella vita della moglie per alleviare lo shock della perdita del vero bambino avvenuta in maniera tragica tempo prima. Dorothy sembra non essersi mai accorta della differenza, comportandosi come se nulla fosse mai successo. La stessa cosa avviene anche con Leanne, che tratta Gericho come se fosse reale, anche in assenza di Dorothy. Le certezze di Sean cominciano a vacillare e, sempre con l’aiuto del fidato Julian, inizia a indagare sulla nuova tata.



CinePaura pensa che...

M. Night Shyamalan non ha resistito al fascino delle serie TV e si è gettato a capofitto (in veste di produttore e di regista di un paio di episodi) in Servant, ideata da Tony Basgallop. E il genere è proprio quello in cui Shyamalan ha dato il meglio di sé sfornando capolavori, ovvero l’horror sottile e psicologico. Siamo in un lussuoso appartamento in cui una famiglia all’apparenza felice attende una tata per curare il figlioletto appena nato. Tutto nella norma, ma dopo dieci minuti scopriamo che il figlioletto in questione non è altro che una bambola reborn. Da qui in poi è tutto un accumularsi di misteri, legati alla ragazza e al suo comportamento eccessivamente religioso e a ciò che avviene tra le mura dell’appartamento. I pezzi del puzzle sono gettati alla rinfusa e non si riesce a capire chi siano i buoni e i cattivi, che cosa sia in realtà il bambino ma soprattutto chi siano i bugiardi. Che cosa è vero e che cosa è falso? E sappiamo benissimo che quando c’è lo zampino del regista indiano, ci possiamo aspettare twist da far girare la testa. Dopo un plot accattivante e ricco di mistero, la serie scorre in maniera acutamente inquietante, accumulando indizi e depistando lo spettatore, fino alla penultima puntata carica di suspense (non a casa diretta da Shyamalan) in cui viene svelato il grande mistero. Il finale lascia le porte aperte a una nuova stagione, già in lavorazione. Ma per noi appassionati di horror psicologico, ci saremmo anche accontentati di concluderla così. Inquietante.



Forse non sapevate che...

“Servant” significa domestico


La serie è composta da dieci episodi della lunghezza di trenta minuti l’uno. È attualmente in lavorazione la seconda stagione

Lo chef italiano Marc Vetri è stato il consulente per le scene di cucina in cui Sean è protagonista

Come in ogni prodotto in cui c’è il suo zampino, Shyamalan appare in un cameo nel ruolo di un corriere

La prima bambola reborn utilizzata era troppo realistica e la produzione ha dovuto sostituirla per evitare che il pubblico la scambiasse per un bambino vero


A cura di Andrea Costantini



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