Color Out of Space - La recensione


Il ritorno di Richard Stanley in un horror che trasuda orrore cosmico

Regia di Richard Stanley

2019

Nicolas Cage (Nathan Gardner)
Joely Richardson (Theresa Gardner)
Madeleine Arthur (Lavinia Gardner)
Elliot Knight (Ward Phillips)
Brendan Meyer (Benny Gardner)
Julian Hilliard (Jack Gardner)


Trama

La famiglia Gardner vive in una fattoria nel bel mezzo di un bosco. Si sono trasferiti da poco per sfuggire al caos delle grandi città e stanno affrontando molte difficoltà. Theresa fatica a lavorare mentre Nathan si diletta nell’allevamento degli alpaca. I figli non sono da meno con i problemi, su tutti Lavinia, in piena crisi adolescenziale gotica e ribelle. Quando una specie di meteorite piomba a pochi metri dalla loro casa tutto si tinge di viola e una strana forza sembra impossessarsi di loro. Qualcosa nella famiglia Gardner sta cambiando, sta mutando in qualcosa di orribile e spaventoso.



CinePaura pensa che...

Richard Stanely, regista di un paio di cult degli anni ’90 come Hardware – Metallo letale e Demoniaca, ritorna dopo un ventennio dietro la macchina da presa e lo fa mettendo in scena nientepopodimeno che il solitario di Providence, il mitico Howard Phillips Lovecraft. Tratto da uno dei racconti più celebri del sommo, Color Out of Space cerca di rappresentare l’orrore cosmico che permea le opere di Lovecraft, l’orrore nascosto e strisciante, l’orrore che soltanto a sfiorarlo col pensiero ti manda fuori di testa. È una rappresentazione dell’inspiegabile e terrificante mare dell’ignoranza in cui naviga il semplice omuncolo, inconsapevole degli orrori che si celano oltre il raziocinio. E Richard Stanley, con un budget piuttosto basso (molto probabilmente speso in parte per avere quel matto di Nicolas Cage nel cast) riesce in maniera più che egregia nell’impossibile, ovvero rappresentare le sensazioni, più volte definite come “infilmabili”, che trasudano dalle pagine dell’opera di Lovecraft. E come lo fa? Lo fa con le luci, spettacolari e coloratissime, lo fa con la musica opprimente, lo fa con i mostri che sembrano usciti da un film di Yuzna di trent’anni fa. Un ritorno di Stanley più che positivo, che con questo film apre la possibilità (e la speranza) di costruire una trilogia sul maestro di Providence. I riferimenti a Lovecraft sono sparpagliati ovunque ed è divertente cercare di coglierli tutti. 



Forse non sapevate che...

Il film è tratto dal racconto del 1927 Il colore venuto dallo spazio. Non si tratta del primo adattamento del racconto. Altri film ispirati al racconto di Lovecraft sono La fattoria maledetta (1987) e La morte dall’occhio di cristallo (1965)

Il colore esatto usato per gli effetti del film è il magenta

Il film preferito di Stanley e interpretato da Nicolas Cage è Stress da vampiro (1988) e gli ha chiesto di adottare lo stesso stile di recitazione

A cura di Andrea Costantini




Nessun commento:

Posta un commento