Winnie the Pooh - Sangue e miele - La recensione

 




Distruggere gli idoli dei bambini in tre... due... uno

Il piccolo Christopher Robin conosce nel bosco dei 100 acri alcuni strani animali antropomorfi di cui diventa grande amico. Tra questi c’è l’orsetto Pooh, il maialino Pimpi e l’asinello Ih-Oh. Con il passare del tempo però Christopher cresce e abbandona i suoi amici al loro destino. Questi, incapaci di trovare il cibo, si incattiviscono e cominciano a mangiarsi tra di loro. Anni dopo, Christopher ritorna nel bosco con la moglie, con lo scopo di far conoscere alla donna i suoi amici di vecchia data. Ma non sono più gli stessi: ora sono delle bestie inferocite.


CinePaura pensa che...

 

Come distruggere l’infanzia dei bambini in tre semplici mosse. Prendere due amatissimi personaggi della Disney, renderli orripilanti e trasformarli in macellai degni del più infimo Jason. Sono loro, sono l’orsetto Winnie the Pooh e il maialino Pimpi ma questa volta non giocheranno con Christopher tra le fronde del bosco dei 100 acri, non più perché Christopher ha deciso di diventare grande, abbandonando i suoi amici al loro destino.

Questo è l’interessante incipit di Winnie the Pooh - Sangue e miele, ideato da Rhys Frake-Waterfield. Tolta l’idea di base di prendere alcuni simboli della felicità dei bambini e trasformarli in sciroccati giganti cannibali e assassini, di questo Winnie the Pooh resta attaccato davvero poco. Ma lo scopo di uno slasher con protagonisti due brutali bestioni indistruttibili che neanche Michael Myers nel suo massimo splendore non è certo quello di sorprendere con trame alla Nolan o regie alla Scorsese bensì quello di trasformare le bellezze di turno, che soffrono della sindrome dell’apoteosi dell’imbecillità, in tartare sanguinolente. E su questo non possiamo certo puntargli contro il dito.

Pooh e Pimpi, sebbene indossino dei mascheroni di gomma comprati dai cinesi per Halloween, ci sono davvero rimasti male dal comportamento scorretto di Christopher Robin e sono incazzati neri. Come poter fare per scacciare la frustrazione?  Massacrando malcapitati che capitano entro il raggio della loro mazza. Il risultato non è certo dei migliori e le protagoniste sono tra le più idiote viste di recente ma l’intento di distruggere icone dei bambini è lodevole e, diciamocelo, c’è anche una sana dose di cattiveria gratuita e accanimento sulle vittime che male non fa. Allo spettatore, non alle vittime.



Forse non sapevate che...  

La prima apparizione di Winnie the Pooh è stata nel 1924. Nato dalla penna di Alan Alexander Milne, ha esordito nell'edizione natalizia del London Evening News

Le riprese del film sono durate dieci giorni

Commercialmente è stato un grande successo. A fronte dei 100 mila dollari spesi ne ha incassati oltre 5 milioni



Informazioni

Diretto da Rhys Frake-Waterfield

 

2023

Nikolai Leon (Christopher Robin)
Craig David Dowsett (Winnie the Pooh)
Chris Cordell (Pimpi)
Maria Taylor (Maria)

A cura di Andrea Costantini



1 commento:

  1. Per citare Boris: "Mamma mia, la monnezza che ho fatto...". Tremendo sotto ogni punto di vista, con i killer che, più che animaletti, sembrano vecchi rattusi con qualche problema al cervello.

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