Baby - La recensione

 


Un film duro, elegante e senza dialoghi

 

Una ragazza tossicodipendente ha appena partorito il figlio in casa. Vive in un appartamento lurido, non riesce a smettere con la droga e il neonato è solo un impiccio. Prende la peggiore delle decisioni e vende il bambino a una strana donna, così con i soldi ricevuti in cambio può comprare la droga. Poi però l’istinto materno emerge con violenza e la ragazza si inoltra nel bosco a cercare il figlioletto. È lì che la donna vive, in una casa cadente immersa nella natura, insieme a un gruppo ristretto di streghe come lei.


CinePaura pensa che...

È possibile girare un film senza far pronunciare alcuna parola ai personaggi? Negli anni ’20 era la normalità ma ai giorni nostri, a parte qualche rarissimo caso, i film sono infarciti di dialoghi che spesso non fanno altro che rovinare un lavoro che magari avrebbe potuto essere migliore, soprattutto nel genere horror dove spesso le spiegazioni distruggono ciò che le immagini avevano creato. In questo ambito pseudo sperimentale ci prova Juanma Bajo Ulloa nel 2020 con Baby, in cui quattro protagoniste si muovono e raccontano una storia senza pronunciare verbo alcuno.

Un’operazione ambiziosa e soprattutto rischiosa per un horror. Una ragazza, una tossica, una madre che commette solo errori nella sua vita, cerca di rimediare al più grave commesso, scambiare il figlio neonato in cambio di soldi. Pentita, si avventura in una magione cadente nel bosco in cui vivono le streghe che hanno preso il figlio in affidamento.

Un film che scava nel marcio delle persone, doloroso e straziante, che non ha paura di osare nel mostrare cose scomode né tantomeno di farlo con le maniere meno usuali del linguaggio cinematografico. Il risultato è un film duro, difficile da digerire ma al tempo stesso tenero e raffinato. Si odiano i personaggi, uno più bieco e orrendo dell’altro, ci si strania nel traballante equilibrio tra realtà e iper realtà, ci si commuove e si urla di dolore in quello che possiamo definire come anticinema per eccellenza. La regia è da manuale e il montaggio, che alterna una madre straziante e straziata con sequenze di natura e animali, dona al tutto un’eleganza di difficile reperibilità in un horror. Un film che gli amanti dell’anticinema e del non convenzionale ameranno ma che potrebbe risultare indigesto ai divoratori della consuetudine. Noi di Cinepaura lo promuoviamo e lo consigliamo.



Forse non sapevate che...

Il film è uscito direttamente in home video grazie a Midnight Factory, in DVD e Bluray edizione limitata

Baby è il settimo film di Juanma Bajo Ulloa. Nel 1994 è stato nominato al Premio Goya per il miglior regista per il film La madre morta

 


Informazioni

 

Diretto da Juanma Bajo Ulloa

 

2020

Rosie Day (Neska)
Harriet Sansom Harris (Emakumea)
Natalia Tena (Albinoa)
Mafalda Carbonell (Neskatoa)
 

A cura di Andrea Costantini



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