Quarto
capitolo della saga dei vermoni
1899. Nella cittadina di Rejection, Nevada la miniera di argento viene temporaneamente chiusa a causa di un elevato numeri di incidenti mortali. L’imprenditore Hiram Gummer, proprietario della miniera, non accetta questo fermo e si reca di persona a Rejection per vederci meglio. Con l’aiuto degli abitanti della cittadina scopre che le morti sono state causate da creature che vivono nel sottosuolo, presumibilmente risvegliate durante gli scavi nella miniera.
CinePaura pensa che...
Un po’ come le regole dell’ospite e del pesce, che dopo
tre giorni comincia a puzzare, un po’ vale anche per i sequel. Giunti al quarto
capitolo della nostra maratona graboidiana, con Tremors 4 – Agli inizi della leggenda cominciamo a credere di
volerci fare del male. Nel quarto capitolo ritornano per l’ennesima volta i
vermoni che infestano il sottosuolo di Perfection (pardon, Rejection), anche se
questa volta si parla di origini. Siamo alla fine del 1800 e una miniera
d’argento all’opera risveglia queste spaventose creature in grado di percepire
rumori e vibrazioni.
E indovinate un po’ chi è il proprietario della miniera
in questione? Proprio lui, un certo Gummer antenato del super soldato Burt,
amatissimo protagonista delle pellicole precedenti. Interpretato sempre da
Michael Gross, questa volta il nostro eroe non è un guerriero armato fino ai
denti bensì un ricco imprenditore così impacciato che non è nemmeno in grado di
montare a cavallo ma che saprà redimersi trasformandosi in eroe. Come dicevamo
in principio, giunti al quarto capitolo la storia si fa ripetitiva e diventa
difficile strutturare qualcosa di originale su una storia ormai mostrata enne
volte sullo schermo.
Il budget poi non aiuta, l’aspetto televisivo diventa
fastidioso e la qualità dei mostri si abbassa di capitolo in capitolo. C’è da
spezzare una lancia in favore di S.S. Wilson nei panni dello sceneggiatore, che
ha incentrato l’attenzione sui personaggi (Hiram Gummer è ben costruito)
piuttosto che sulla lotta contro i mostri, limitandola all’ultima parte del
film. Un seguito di cui non si sentiva il bisogno, che in ogni caso è una
spanna superiore a quel disastro che era il terzo capitolo.
Forse non sapevate che...
Michael Gross è l’unico attore presente in tutti i film della saga (e sono sei)
La pistola calibro 10 a colpo singolo Remington Mark III era l'unica pistola usata nel film che non era storicamente accurata. Essendo prodotta dal 1915 al 1918 secondo Stampede Entertainment, piaceva così tanto al regista e Michael Gross che hanno deciso di usarla comunque
Informazioni
Diretto da Steven
Seth Wilson
2004
Michael Gross (Hiram
Gummer)
Sara Botsford (Christine
Lord)
Billy Drago (Black
Hand Kelly)
Brent
Roam (Juam Pedilla)
August
Schellenberg (Tecopa)
A cura
di Andrea Costantini
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