Southland Tales - La recensione

 


Dal papà di Donnie Darko un fanta-thriller ambizioso e rocambolesco

 

Nel 2008 l’America vive in uno stato prossimo all’anarchia, dopo gli attacchi nucleari che hanno devastato il Texas tre anni prima. Il governo è in lotta continua con il terrorismo e le celle neo marxiste sono ovunque. In questo scenario post apocalittico si muovono l’attore Boxer Santaros, del tutto intenzionato a girare il film da lui scritto in collaborazione con la ex pornostar Krysta Now, un poliziotto confuso alla ricerca di suo “fratello”, un cecchino che osserva il mondo dal mirino del suo fucile e una schiera di politici avidi e pronti a tutto.


CinePaura pensa che...

Richard Kelly è l’uomo che nel 2001 ha stregato il mondo con la sua opera prima, Donnie Darko, inizialmente passata in sordina per poi trasformarsi in un cult assoluto. Forte del suo nome ormai sulla bocca di tutti decide di osare ancora di più e realizza così nel 2006 Southland Tales, un film che definire ambizioso sarebbe un eufemismo. E c’era da aspettarselo: non ha ripetuto il miracolo e il suo nuovo film è stato accolto dalla critica con lanci di pomodori. Però il secondo lavoro di Kelly, sebbene non sia neanche minimamente paragonabile al capolavoro precedente, non è da buttare via.

Il film narra le vicende di alcuni personaggi, tanti a dire il vero (e questo potrebbe essere uno dei limiti) che interagiscono in un futuro distopico (ma neanche troppo) sopravvissuto alla guerra atomica. C’è un attore che vuole girare il suo film a tutti i costi, una pornostar ambiziosa, gruppi neomarxisti di terroristi, un poliziotto duplicato e chi più ne ha più ne metta. Diciamocelo, Southland Tales è un film enorme, non nel risultato ma nelle intenzioni. Una spaghettata di storie che si intersecano le une con le altre, personaggi uno più assurdo dell’altro, momenti drammatici altri esilaranti, a tratti musical lisergico, per poi sfociare nello sci-fi e nell’etica esistenziale in un contesto fantapolitico. Insomma, un mix di ogni cosa possibile immaginabile che, per evidenti motivi di ambizione, non è riuscito come avrebbe voluto.

E infatti il pubblico ha reagito stroncandolo. Per mettere la ciliegina sulla torta siamo costretti anche a parlare del cast, non proprio vincente, con un The Rock non ancora agli attuali livelli stellari nei panni dell’improbabile Boxer Santaros, Sarah Michelle Gellar e Seann William Scott ben lontani dal concorrere per l’Oscar e una serie di comprimari che non riescono a risultare memorabili. Leggendo ciò vien da parafrasare Fantozzi etichettando il film come “una cagata pazzesca” ma no, non è così. È ambizioso (lo abbiamo già detto, vero?), è incasinato, si fa fatica a star dietro a tutte le storie, ci si sente storditi dopo la visione, ci sono mille generi in ballo, personaggi fuori di melone, violenza e sensualità, salti nel tempo, doppleganger, guerre atomiche, pornostar. Dobbiamo davvero continuare con questa lista per convincervi che va comunque visto?



Forse non sapevate che...

Il prologo del film, solo accennato, viene descritto nei dettagli in una saga composta da tre fumetti intitolata Prequel Saga (Southland Tales Book I, Southland Tales Book II e Southland Tales Book III)

In una scena che omaggia evidentemente Pulp Fiction, appare Eli Roth che viene brutalmente ucciso mentre è seduto sul water 

Le musiche sono di Moby. Da grande fan di Donnie Darko non ha saputo resistere alla proposta

Richard Kelly, il regista, sostiene che questo sia il lavoro di cui va più orgoglioso e lo chiama “figlio incompreso”



Informazioni

 

Diretto da Richard Kelly

 

2006

Dwayne Johnson (Boxer Santaros)
Seann William Scott (Ronald Taverner)
Sarah Michelle Gellar (Krysta Now)
Kevin Smith (Simon Theory)
Justin Timberlake (Abilene)

 

A cura di Andrea Costantini



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