Terrore dallo spazio profondo - La recensione

 


La seconda versione degli Ultracorpi

 

Una specie aliena approda sulla Terra e si sviluppa sottoforma di piccoli fiori rosa. La gente, attratta da questi fiori, non ne conosce la pericolosità. Le spore aliene, una volta entrate in contatto con gli esseri umani, attecchiscono e le persone iniziano a comportarsi in maniera strana. O meglio, questo è quello che inizialmente crede l’ispettore sanitario Matthew Bennell. Ma la verità è ben diversa e molto più spaventosa.



CinePaura pensa che...


L’invasione degli ultracorpi è senza ombra di dubbio uno dei pilastri portanti del cinema di fantascienza, capolavoro di paranoia diretto da Don Siegel nel lontano 1956. Ventidue anni dopo spunta il primo remake per mano di Philip Kaufman con protagonista una delle grandi star dell’epoca Donald Sutherland.

Il film di Kaufman, come dicevamo, è un remake ma con delle sostanziali distinzioni rispetto all’originale. La prima, non da poco, è l’ambientazione. Se nel film di Siegel la paranoia si sviluppava tra i conoscenti di un piccolo paese, in Terrore dallo spazio profondo invece l’ambientazione si sposta a San Francisco, nella grande città, dove tutti sono estranei nei confronti di tutti. La minaccia è molto più intima e solitaria, i protagonisti sono soli e fuggono dalla città sempre più aliena ma rimane efficace anche su grande scala. In generale la tensione è alta per tutto il film ma non mancano alcune lungaggini, soprattutto nella parte centrale quando ormai la minaccia è nota ma non è ancora del tutto esplosa.

Poi ovviamente essendo all’inizio del periodo dei grandi effetti speciali e soprattutto dell’evoluzione della fantascienza a qualcosa di più horror e meno spaziale (l’anno successivo uscirà Alien, per citare un titolo), qui si comincia a vedere cose  ripugnanti. Una su tutte, il cane con la testa da uomo ma anche i bacelloni, simulacri degli esseri umani, non scherzano affatto. Iconico anche il finale, con il grido di Sutherland a chiudere in maniera nera una vicenda che, in termini di speranze, ne faceva emergere ben poche.




 

Forse non sapevate che...


Robert Duvall fa un cameo abbastanza bizzarro: è il prete sul’altalena

Alcuni membri della produzione del film originale appaiono nel film: Kevin McCarthy è l’uomo investito nel traffico Don Siegel, il regista nel ruolo del tassista

Non si tratta dell’unico remake, esistono anche Ultracorpi – L’invasione continua (1993) e Invasion (2007). Sebbene non ne sia un vero e proprio remake bensì un omaggio, anche The Faculty di Robert Rodriguez tratta argomenti molto simili

Donald Sutherland è stato investito da un Maggiolino Volkswagen mentre filmava una scena di corsa di Matthew ed Elizabeth. È caduto sul parabrezza e ha visto l'autista esclamare: "Oh Dio, non tu!"




Informazioni

 

Diretto da Philip Kaufman

 

1978

Donald Sutherland (Matthew Bennell)
Leonard Nimoy (Dr. David Kibner)
Brooke Adams (Elizabeth Driscoll)
Jeff Goldblum (Jack Bellicec)


A cura di Andrea Costantini



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