I guerrieri della notte - La recensione

 


Classico generazionale di Walter Hill

New York. Tutte le bande del paese si stanno radunando al cospetto di Cyrus, indiscusso leader criminale che ha in mente un piano sovversivo, ovvero ribaltare il sistema neutralizzando la polizia. Durante il discorso Cyrus viene ammazzato da Luther, un folle membro dei Rogues, ma dopo il fattaccio incolpa uno dei Guerrieri, che aveva assistito all’omicidio. Inizia così la fuga dei Guerrieri, attraverso una New York criminale e desolata, con alle calcagna tutte le gang della città.


CinePaura pensa che...

Correva l’anno 1979 quando Walter Hill al suo terzo lungometraggio scriveva la storia del cinema e del genere action distopico con I guerrieri della notte. Siamo in una New York collocata in un tempo imprecisato, potrebbero essere gli anni settanta oppure un futuro post apocalittico e tutte le bande della città si sono ritrovate al cospetto di Cyrus, un guru criminale con un piano in mente: ribaltare il sistema sottomettendo gli “elmetti” ovvero la polizia. Tanto ambizioso il suo piano quanto pericoloso, infatti a qualcuno non piace l’idea, estrae una rivoltella dalla tasca e lo fa fuori davanti a migliaia di criminali, attoniti di fronte a tale scempio.

Il vero responsabile dell’assassinio indica un membro degli Warriors, una bada di Coney Island, gridando a squarciagola che è stato lui, è lui l’assassino di Cyrus. I Guerrieri si ritrovano soli in una città ostile, con tutte le gang di strada del paese alle calcagna. Uno degli elementi che rendono il film un tale classico sono le bande. Oltre ai protagonisti, i Guerrieri, nel corso del film assistiamo a una vera e propria sfilata di uomini e donne, agghindati coi colori del loro gruppo, carichi di odio, cattiveria e propensione alla violenza.

Ci sono gli Orphans, numerosi e disorganizzati, ci sono i Baseball Furies, iconici giocatori che girano armati di mazze da baseball (e protagonisti insieme ai Guerrieri di uno degli scontri più memorabili), ci sono le Lizzies, sensuali provocatrici ma altrettanto pericolose. Sullo sfondo della guerriglia, un paesaggio urbano notturno, desolato e semideserto dove i civili sembrano quasi del tutto assenti se non per sporadiche comparse, dove le metropolitane e i palazzi si trasformano in un tetris in cui i personaggi si muovono agili, provocatori o fuggitivi, un western metropolitano dove pellirossa e cowboy sono sostituiti da criminali di strada. Incipit adrenalinico, colonna sonora avvincente, azione dalla prima all’ultima scena. Intramontabile.



Forse non sapevate che...          

La pellicola è tratta dall'omonimo romanzo di Sol Yurick ispirato a sua volta dall'Anabasi di Senofonte

I fratelli Anthony e Joe Russo (autori degli Avengers) stanno progettando una serie televisiva 

A Coney Island, in quegli anni, circolava una vera banda di criminali chiamata The Homicides. I produttori si dovettero assicurare che nessuna gang del film fosse vestita come loro, per l’incolumità degli attori

In lavorazione, il titolo provvisorio era Streets of Fire. Ai produttori non piaceva, quindi Walter Hill lo tenne da parte per un nuovo film. Il film in questione è stato girato dallo stesso Hill nel 1984

Deborah Van Valkenburgh si è rotta il polso durante le riprese. Per nascondere la fasciatura, in alcune scene indossa una giacca

La celebre frase “Guerrieri, giochiamo a fare la guerra?” in originale recita “Warriors, come out to play " (Guerrieri, venite fuori a giocare)



Informazioni

 

Regia di Walter Hill

 

1979

 

Michael Beck (Swan)
James Remar (Ajax)
Dorsey Wright (Cleon)
Thomas G. Waites (Fox)
Brian Tyler (Snow)

A cura di Andrea Costantini



 

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