Bloodride - La recensione

 


Serie tv antologica norvegese

Su un autobus proveniente da qualche meandro infernale viaggiano delle persone. Sono i protagonisti dei sei episodi che compongono la stagione. Altari norreni e sacrifici, festeggiamenti che finiscono nel peggiore dei modi, indagini, demoni e scrittori un po’ troppo connessi con la realtà.


CinePaura pensa che...

Serie antologica proveniente dalla Norvegia e prodotta da Netflix nel 2020, Bloodride accomuna tutti gli episodi tramite un autobus infernale su cui viaggiano tutti i protagonisti degli episodi. Sono sei in totale, della durata massima di trenta minuti e ognuno è slegato dall’altro. Come in ogni prodotto di questo genere, ci sono alti e bassi.

Essendo ogni storia a sé stante, tutte puntano sulla narrazione e soprattutto sul colpo di scena finale, più o meno riuscito a seconda dei casi e su un sottile strato di black humour che non guasta. I migliori episodi del lotto sono Ultimate sacrifice, che narra di un altare norreno a cui si possono offrire vite in cambio di denaro, Lab Rats, dove un magnate farmaceutico è incazzato nero con i suoi dipendenti perché un prototipo è sparito durante una cena di festeggiamenti e l’ultimo, The Elephant in the Room, con un’indagine durante una festa aziendale da parte di due dipendenti, che vogliono capire che cosa è successo a una loro collega ora in coma.

Gli altri episodi invece galleggiano negli standard ma comunque regalano una visione leggera e a tratti piacevole. Ideale da guardare se si ha poco tempo a disposizione e la testa bisognosa di qualcosa di frivolo.



Forse non sapevate che...                           

La serie è stata rilasciata interamente da Netflix il 16 marzo 2020

L’ultimo episodio si intitola L’elefante nella stanza. È un'espressione tipica della lingua inglese per indicare una verità che, per quanto ovvia, viene ignorata



Informazioni

Kjetil Indregard e Atle Knudsen

 

2020

 

Dagny Backer Johnsen (Olivia)
Ine Marie Wilmann (Molly)
Ellen Bendu (Sanna)
Nader Khademi (William)

 

A cura di Andrea Costantini



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