Una
valida Rebecca Hall per un horror psicologico che si perde per strada
Beth è una giovane donna rimasta vedova di recente dopo il suicidio del marito. Durante un’uscita in barca, l’uomo si è sparato un colpo di pistola alla testa. Beth non riesce concepire il perché di tale gesto e non se ne da pace. Le cose non vanno meglio la notte, quando rumori strani e presenze impalpabili le impediscono di dormire. Quando la donna capisce che il marito sta cercando di mettersi in contatto con lei, comincia a indagare sul passato dell’uomo.
CinePaura pensa che...
The
Night House, l’ultimo lavoro diretto da David Bruckner è
uno di quei lavori che ti fanno proprio girare le balle. Dico davvero. Questo
turbine di testicoli avviene per il semplice fatto che si capisce fin dalle
prime immagini quanto fosse alto il potenziale in gioco, ma che per qualche
ragione è andato sprecato. Tra l’altro Bruckner è un buon autore, regista di
film come Il rituale e il bellissimo
segmento dell’incidente in Southbound
e si vede che dietro la macchina da presa se la cava molto bene. Detto ciò, il
film non è da sbattere nella monnezza, anzi.
La vicenda narrata è assimilabile alla maggior parte
delle pellicole degli ultimi trent’anni: una donna rimasta vedova da poco, una
casa ricca di misteri nonché immancabili presenze che si aggirano attorno a
lei. Una storia classica in cui il soprannaturale è più sussurrato che mostrato
(è questo è un bene) anzi, quando cala la notte sulla casa anche lo spettatore
più impavido comincia a provare nervosismo. Tutto il film poggia sulle solide
spalle di Rebecca Hall, one-woman-show davvero in parte nel ruolo della vedova
dolente ma determinata a risolvere i misteri. Ma così come erano buone le
premesse, inversamente proporzionale è la qualità dello svolgimento e
dell’epilogo.
The
Night House ha il difetto di perdersi in un’evoluzione
troppo piatta e un finale debole che lascia più perplessità che certezze. Lo
scopo tuttavia era chiaro, ovvero lasciare lo spettatore a bocca aperta con
qualcosa di diverso ma che però ha preso la piega sbagliata. Ma come detto in
precedenza, il lavoro è egregio, soprattutto a livello di regia e tensione. Gli
spaventi sono sussurrati ma non per questo meno efficaci e, come già detto, la
protagonista è davvero brava a mettere in scena il suo dolore. Qualche brivido
è garantito.
Forse non sapevate che...
Il film è disponibile nel catalogo Disney +
Mentre
Beth fa scorrere le foto nel telefono di Owen si possono vedere due uomini che
ridono. Sono gli sceneggiatori Luke Piotrowski e Ben Collins
Informazioni
Regia di David
Bruckner
2020
Rebecca Hall (Beth)
Vondie Curtis-Hall (Mel)
Evan Jonigkeit (Owen)
Stacy Martin (Madelyne)
David Abeles
(Gary)
A cura
di Andrea Costantini
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