De
Feo dirige un horror originale e ricco di omaggi
Un gruppo eterogeneo di persone composto da Elisa, il nerd Fabrizio, il medico Riccardo e la coppia straniera Mark e Sofia, condivide un camper in car sharing, ognuno in viaggio per motivi diversi. Quando il camper ha un incidente, il gruppo si ritrova senza rendersene conto in una foresta, dove la strada sembra non esistere più. Durante la prima notte di permanenza nel bosco, una sirena squarcia il silenzio, si accendono dei fari rossi e tre tipi mascherati appaiono dal nulla, mettendo in atto rituali violenti e spaventosi.
CinePaura pensa che...
Non ci sono dubbi, il nuovo lavoro di Roberto De Feo è il caso
dell’estate 2021. Con tutti il suo chiacchierare in rete, positivo e negativo
che sia, è diventato un caso nell’horror finendo addirittura al secondo posto
dei film Netflix più visti al mondo. Ma si sa, quando un film genera critiche
così contrastanti si tratta di qualcosa che merita l’attenzione di tutti noi.
Stiamo parlando di A Classic Horror Story,
omaggio che il regista di Bari in collaborazione con Paolo Strippoli, ha voluto
regalare al genere che tutti noi amiamo, a partire dal titolo che dichiara
chiaramente ciò che andremo a vedere se decidessimo di premere il tasto play,
ovvero “il classico film dell’orrore”.
Anche
uno dei protagonisti, quello sfigato e nerd onnipresente nel genere, lo dice in
una scena in cui accadono cose che di norma si vedono solo nei film. De Feo al
suo secondo lavoro dopo l’eccezionale The
Nest si conferma uno che ha capito
che cosa significa fare horror. A Classic
Horror Story si muove con abilità all’interno di vari scenari tipici,
passando dai classici con uomini mascherati che perpetrano le peggio torture
fino al l’horror alla luce del sole, citando in più di un’occasione il neo capolavoro
Midsommar e il cinema rurale di
Avati.
Trova il
tempo di prendersi gioco di noi spettatori, di se stesso perché, come già
abbiamo detto, stiamo guardando la “classica storia dell’orrore”. O almeno è
quello che De Feo e Strippoli vogliono farci credere in una sceneggiatura piena
di twist in cui si sprecano gli omaggi. Ma non finisce qui perché la tanto
discussa scena post credits è un’ulteriore conferma della potenza del film
nonché una dichiarazione di guerra agli haters del cinema horror italiano,
quelli che non lo guardano “perché si vede che il film è italiano e gli attori
non sanno recitare e i film italiani non sono belli come quelli americani”.
De Feo
ci ha visto lungo e commenti come questo si sono sprecati sui social ben prima
che il film fosse disponibile. Ditemi voi se non è genio, questo. Messa in
scena e colonna sonora da brividi. Congratulazioni, Roberto, sei ufficialmente
uno dei nostri registi horror preferiti.
Forse non sapevate che...
I villain del film si ispirano ai tre cavalieri spagnoli Osso, Mastrosso e Carcagnosso considerati i padri fondatori della mafia
Roberto De Feo e Paolo Strippoli hanno vinto il premio alla miglior regia alla 67ª edizione del Taormina Film Fest
Matilda Lutz è un’attrice italiana divenuta celebre per il ruolo di Jen in Revenge
Il film
è presente sulla piattaforma Netflix a partire dal 14 luglio 2021. È
disponibile in 190 paesi
Informazioni
Regia di Roberto De Feo e Paolo Strippoli
2021
Matilda
Lutz (Elisa)
Francesco
Russo (Fabrizio)
Peppino
Mazzotta (Riccardo)
Will
Merrick (Mark)
Yuliia
Sobol (Sofia)
Alida
Baldari Calabria (Chiara)
A cura
di Andrea Costantini
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