Brightburn - L'angelo del male - La recensione


Superpoteri volti al male con una notevole propensione allo splatter

Regia di David Yarovesky

2019

Elizabeth Banks (Tori Breyer)
David Denman (Kyle Breyer)
Jackson A. Dunn (Brandon Breyer)
Matt L. Jones (Noah McNichol)
Meredith Hagner (Merilee McNichol)
Gregory Alan Williams (sceriffo Deever)

Trama

2006. I coniugi Breyer stanno cercando un figlio ma senza ottenere nulla di concreto. Proprio mentre ci stanno provando per l’ennesima volta, avviene un’esplosione nei campi accanto alla loro casa. Una navicella con a bordo un neonato si è schiantata nella loro proprietà. Dodici anni dopo, Brandon è un ragazzino sveglio e educato. Almeno fino a quando scopre che i genitori tengono nascosta nel fienile la navicella su cui è arrivato sulla Terra. Brandon non ne sapeva nulla e da quel momento in poi il suo comportamento cambia. Diventa più ostile e propenso alla violenza e, nel frattempo, intorno alla famiglia Breyer cominciano a morire le persone.





CinePaura pensa che...

Un bambino arrivato da chissà dove con poteri straordinari dovrebbe generare, nello stereotipo dell’universo creato dalla Marvel & Co a cui ci siamo abituati negli ultimi anni, a un supereroe volto al salvataggio del mondo. Invece no. In Brightburn le cose vanno diversamente. Perché il piccolo Brandon proprio non ne vuole sapere di fare del bene, anzi, utilizza i suoi poteri sconfinati per arrecare danno alle persone che gli creano fastidi. Sebbene nel film ci sia questo concetto piuttosto nuovo del supereroe volto al male, Brightburn non brilla per originalità in quanto non fa altro che prendere una classica storia di possessione demoniaca e la rigira all’universo dei superpoteri. Cambia l’origine del male ma la minestra è sempre la stessa. C’è da dire che in tutto questo c’è una forte presenza di sangue, spingendo sul pedale del gore nelle scene in cui muore qualcuno ma alla fine non rimane impresso come un prodotto memorabile, sebbene sia realizzato e diretto con cura e attenzione.


Forse non sapevate che...

In America il film è stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati mentre in Italia, per via delle scene molto violente, è stato vietato ai minori di 14 anni

Come in ogni film di supereroi che si rispetti, anche in Brightburn è presente una scena post credits

La scuola in cui va Brandon è la stessa location utilizzata in Stranger Things

A cura di Andrea Costantini



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