In a Violent Nature - La recensione

 



E Johnny prese il ciondolo

 

Alcuni ragazzi nel bosco trovano un ciondolo d’oro appoggiato su una spranga di ferro. Incautamente lo prendono e dal terreno risorge un energumeno che non si placherà fino a quando non lo avrà ritrovato.

 


CinePaura pensa che...


Difficile al giorno d’oggi creare uno slasher che sia in qualche maniera originale. Ci ha provato Chris Nash nel 2024 con un budget ridicolo (si narra sia stato intorno ai 600mila dollari) con In a Violent Nature, ovvero quello che possiamo definire come lo slasher dal punto di vista dell’assassino.

Gira una leggenda per quei boschi a proposito di un bambino con qualche difficoltà cognitiva che fu vittima di un incidente in seguito a un brutto scherzo. Dopo l’incidente, nella zona cominciarono a morire le persone, morti assurde, corpi massacrati e sbrindellati e pare che il responsabile fosse proprio quel bambino, morto e sepolto ma che tanto bambino più non era. Almeno, così raccontano i ragazzi intorno al fuoco che stanno passando la nottata nel bosco per svago, tra una birra e una cannetta.

Madò, che noia una storia del genere, quante volte l’abbiamo vista? Vero, però In a Violent Nature non è come gli altri film, ha alcune peculiarità che lo rendono unico nel suo genere. In primis la messa in scena e la regia. La maggior parte della pellicola mostra il mostro girovagare per i boschi alla ricerca di qualcosa a lui tanto caro, un ciondolo che apparteneva a sua madre, e non ha la minima intenzione di fermarsi di fronte a nessuno, almeno non fino a quando non abbia recuperato ciò che gli appartiene.

Un’idea tanto semplice, fin troppo, vista decine di volte ma messa in piedi con una regia curata e precisa per uno slasher con taglio autoriale come non si era mai visto prima. Impossibile non rimanere ipnotizzati dal lento girovagare di Johnny ma alla lunga, come si suole dire, il troppo stroppia.

Le scene splatter sono raccapriccianti e originali e la regia è davvero ben orchestrata  ma c’è attaccato troppo poco per un’ora e mezza di film. Sebbene gli omicidi siano ben architettati e ingegnosi (da menzionare la ragazza che pratica yoga, un omicidio che farebbe impallidire anche Jeffrey Dahmer) le lunghe passeggiate di Johnny nel bosco risultano tanto interessanti in principio quanto estenuanti a metà film.

Finale spiazzante, decisamente inconsueto per uno slasher con un lunghissimo racconto inquietante del tutto sconnesso da tutta la prima ora e un quarto. O forse non così sconnesso ma di sicuro è la parte più spaventosa del film.

In parole povere, è ridondante ma è dannatamente affascinante e ben fatto.


 

Forse non sapevate che...

      

Nash ha tratto ispirazione dal cinema di Gus Van Sant, in particolare per i film Elephant, Gerry e Last Days

Nel luglio 2024 è stato annunciato il sequel

Nel film non c’è colonna sonora l’unica musica presente è parte del film. Il regista Chris Nash ha affermato che voleva che il film fosse il più "duro e obiettivo" possibile. Non voleva influenzare il pubblico con alcun tipo di musica.

Il titolo originale previsto da Nash era Sleeping Animal



Informazioni

 

Diretto da Chris Nash

 

2024

Ry Barrett (Johnny)
Andrea Pavlovic (Kris)
Cameron Love (Colt)
Reece Presley (Ranger)

A cura di Andrea Costantini



 

Nessun commento:

Posta un commento