CinePaura - Orrore in pillole: Mr. Crocket

Un babau contro i cattivi genitori

Dopo la tragica perdita del marito, Summer ci mette tutto l’impegno del mondo per tirar su il figlio Major che tuttavia non collabora, finendo spesso a discutere con la madre. Un giorno Summer trova nella cassetta della condivisione dei libri una videocassetta contenente un programma per bambini, Mr. Crocket. Perché non provare a dargli un’occhiata? Una volta inserito nel videoregistratore, il presentatore dello show comincia a tormentare Summer, tentando di uscire dal televisore per portarle via il figlio.

CinePaura pensa che...

Noi di Cinepaura tentiamo ogni volta di trovare il buono in tutti i film che guardiamo. Spesso ci riusciamo ponendo l’attenzione in qualche exploit di regia o nell’interpretazione di uno dei protagonisti. Ma con Mr. Crocket, film di Brandon Espy del 2024 proprio facciamo fatica a cavarne qualcosa di veramente positivo.

Partiamo dalla storia, che forse è l’unica cosa che merita di essere menzionata, anche se si tratta di un collage di altre mille cose fatte prima e anche molto meglio di così. Mr. Crocket è il divertentissimo personaggio di un programma televisivo per bambini, una sorta di Tonio Cartonio in una Melevisione alternativa e ancora più allucinante. Circolano delle VHS di tale programma che magicamente appaiono nelle cassette del book crossing (esistevano già negli anni novanta, periodo in cui è ambientato il film?) dei genitori con i figli problematici, che non hanno proprio voglia di seguire le regole, che disobbediscono, che fanno i capricci. Una volta messo nel videoregistratore, Mr. Crocket ha sia il potere di ipnotizzare i fastidiosi bambini viziati con le sue gag ma è altresì in grado di fuoriuscire dallo schermo per rapirli per portarli nel suo personale inferno.

Un po’ Freddy Krueger, un po’ Samara per il suo modo di fuoriuscire dal televisore, il babau Mister Crocket invece di puntare a terrorizzare i bambini come ogni mostro che si rispetti, punta a punire i genitori che non si comportano bene con i loro figli, anche quando i piccini in questione sono degli odiosi viziati degni di schiaffoni a due a due finché non diventano dispari. Ci prova canticchiando motivetti ripetitivi e ridendo di continuo per finta e questo non fa paura a nessuno, fa soltanto venire un nervoso incredibile che ti spinge a sforzarti di terminare il film.

Il messaggio di fondo è anche lodevole, sull’insicurezza e sulle responsabilità di crescere i figli nell’educazione e nella retta via e il fatto che il babau di turno tormenta i genitori anziché i bambini come idea funziona ma è la messa in scena (non certo dettata dal basso budget perché si sa che soldi non è sinonimo di qualità), i personaggi e anche il cattivone stesso a non convincere. Bocciato.