Ecco, Flanagan lo ha fatto di nuovo
I fratelli Roderick e Madeline Usher hanno costruito un'azienda farmaceutica trasformandola in un impero di ricchezza, privilegio e potere. Il loro farmaco di punta, il Licodone tuttavia li ha condotti in tribunale. I suoi effetti collaterali pare abbiano causato migliaia di morti nel mondo. A complicare la faccenda, i figli di Roderick cominciano a morire uno dopo l’altro in terribili incidenti.
Mike Flanagan ormai lo conosciamo e lo possiamo
posizionare in una ipotetica Top 5 delle persone più influenti in ambito
horror. Dopo diversi film più o meno azzeccati, Flanagan si è sbizzarrito in
ambito televisivo realizzando alcune tra le migliori serie tv horror di sempre
(una su tutte, The Haunting of Hill House,
vero capolavoro) traendo spunto dai grandi scrittori del genere: Henry James,
Shirley Jackson, Stephen King. Nel 2023 ritorna partner di Netflix tirando in
ballo nientepopodimeno che Edgar Allan Poe con La caduta della casa degli Usher.
La vicenda è una sorta di “dieci piccoli indiani” in cui
però a morire sono i figli del magnate farmaceutico Roderick Usher dopo essere
finiti in tribunale per via di un loro farmaco particolarmente dannoso. Sebbene
il filone narrativo sia continuo dalla prima all’ultima puntata, ogni episodio
è ispirato a un classico di Poe, a partire dal titolo fino allo sviluppo della
storia. Cuori rivelatori, gatti neri e balli mascherati sono coprotagonisti
della vicenda che vede la famiglia in picchiata verso lo sfacelo. Niente è
accidentale e tutto sembra essere connesso a qualcosa che è accaduto anni
prima.
Che cosa è successo quel capodanno del 1980? Ha forse a
che vedere con la disfatta della famiglia? Flanagan ha talento da vendere, non
ci sono storie. In regia regala momenti di alta classe e raccapriccio (la scena
del ballo, per esempio) ma anche in scrittura, mettendo a punto una
sceneggiatura complessa che naviga in quarant’anni di famiglia, omaggiando di
continuo il sommo scrittore. Come per il precedente Midnight Mass, anche qui siamo di fronte a un prodotto fatto
prevalentemente di parole, dove i dialoghi superano di gran lunga l’azione ma
delineano i personaggi in maniera sublime, mettendoci di fronte a uno showroom
di peccatori, uno più meschino dell’altro.
Flanagan non solo è in grado di costruire l’orrore ma
riesce anche a porci sempre di fronte a qualcosa di più. Come fatto con le
precedenti opere, anche in questo caso porta lo spettatore a porsi delle
domande sulla vita, sulla morte, sul successo. Che cosa saremmo pronti a
perdere per ottenere il potere? Ebbene sì, anche questa volta Flanagan ci ha
regalato un capolavoro. Magnifici tutti i protagonisti, nessuno escluso.
Forse non sapevate che...
Per chi non lo avesse riconosciuto, Arthur Pym è interpretato da Mark Hamill (Luke Skywalker di Guerre stellari)
Le principali opere di Poe citate sono: La maschera della morte rossa, I delitti della Rue Morgue, Il gatto nero, Il cuore rivelatore, Lo scarabeo d'oro, Il pozzo e il pendolo e la poesia Il corvo. Ogni puntata porta il titolo del racconto omaggiato
Tutti i nomi provengono dall’universo di Poe, per esempio Tamerlane e Morella sono due poesie; Fortunato viene da Il barile di Amontillado dove Fortunato era un giullare; Auguste Dupin e Madame L'Espanaye sono personaggi de I delitti della Rue Morgue; Prospero è il protagonista de La maschera della morte rossa; John Rufus Griswold, William Longfellow e John Neal prendono il nome da tre dei più accaniti critici di Poe.
Quando Lenore fa scorrere i titoli di Netflix è possibile vedere il film Il gioco di Gerald, diretto dallo stesso Flanagan nel 2017
L'avvocato Arthur Pym, il cui vero nome è Arthur Gordon Pym è un riferimento all'unico romanzo mai scritto da Poe The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket, in cui Pym viaggia per gli oceani e vive attraverso naufragi, ammutinamento e cannibali
Verna è l’anagramma di Raven (Corvo)
Informazioni
Ideato
da Mike Flanagan
2023
Carla Gugino (Verna)
Bruce Greenwood (Roderick
Usher)
Henry Thomas (Frederick Usher)
Kate Siegel (Camille
L'Espanaye)
Mark Hamill (Arthur Pym)
A cura
di Andrea Costantini
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