Fresh - La recensione

 


Cannibalismo nell’alta società

Noa è alla ricerca di un compagno di vita e lo cerca tramite un’app di incontri. Dopo alcuni incontri frustranti, conosce per caso Steve al supermercato. È incredibile, Steve ha tutte le caratteristiche per diventare l’uomo dei suoi sogni così si lancia in una relazione prematura. Stanno bene insieme e pianificano un weekend fuori porta ma una volta arrivati a destinazione, Noa capisce di aver commesso un gravissimo errore.


CinePaura pensa che...

 

Quando si parla di cannibalismo è inevitabile pensare ai B-movie di cinquant’anni fa dove aborigeni affamati divoravano escursionisti lacerando carni come bestie idrofobe. In Fresh, invece, è tutta un’altra questione. Diretto da Mimi Cave nel 2022, Fresh narra la vicenda di una ragazza alla ricerca dell’amore. Noa, così si chiama la ragazza, lo fa però nel modo più sbagliato possibile ovvero appoggiandosi ai siti di incontri. La felicità, in questa tecnologica maniera, non arriva proprio.

Poi quando me se lo aspetta, nel reparto verdure del supermercato ecco spuntare per caso Steve. È bello, è intelligente ed è interessato a conoscerla meglio. Però Steve non è chi dice di essere e ha un segreto non indifferente. La regista Mimi Cave divide il film in due parti nette, separate dai titoli di testa che piombano addosso allo spettatore come un’esplosione. La prima parte è una commedia romantica con Noa alla ricerca di un compagno. Ci sono le cene fuori, gli aperitivi, le coccole. Però mentre le immagini romantiche scorrono ci si domanda il perché della locandina del film, quella mano mozzata con le unghie laccate di rosso, impacchettata nella vaschetta di polistirolo come una bistecca di qualità.

E le risposte arrivano poi nella seconda parte. Siamo dalle parti del torture-porn di lusso e di alta classe. Non ci sono sgabuzzini lerci e coltelli arrugginiti a seviziare la carne bensì appartamenti di lusso, sale operatorie e ricconi disposti a spendere migliaia di dollari per sentirsi completi, per darsi completamente all’altro, per unirsi in un senso del tutto diverso da quello sessuale. Oltre a giocare con lo spettatore con ribaltamenti di genere, il film è forte di una sceneggiatura che non annoia mai. La “crudeltà delicata”, se così si può definire, che violenta lo spettatore nella seconda parte di film è disturbante. Killing me softly, con tanto di anestesia. Protagonisti super azzeccati, tra l’altro. Si tratta di un’opera prima con le palle quadrate. Vedere per credere.



Forse non sapevate che...                                 

I titoli di testa appaiono dopo 33 minuti di film

Si tratta del film d’esordio di Mimi Cave

Il film è attualmente disponibile sulla piattaforma Disney+

Quando Steve e Noa cenano, la canzone che si sente è una cover Exit Music (For a Film) dei Radiohead, suonata dai Vitamin String Quartet.



Informazioni

 

Regia di Mimi Cave

 

2022

Daisy Edgar-Jones (Noa)
Sebastian Stan (Steve)
Jonica T. Gibbs (Mollie)
Charlotte Le Bon (Ann)
Dayo Okeniyi (Paul)

 

A cura di Andrea Costantini



2 commenti:

  1. Direi che pure Grave/Raw di Julia Ducornau ha rispolverato ottimamente il tema del cannibalismo. Ovviamente in modo più europeo e più tendente alla New Wave francese del genere horror..

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    1. Verissimo. Aggiungo anche Bones and All di Luca Guadagnino. Tre film sul tema (Raw, Bones e Fresh) con tre stili e approcci diversi.

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