Train to Busan - La recensione

 


Uno dei migliori zombie movie degli anni 2000

Seok è un importante manager, il lavoro è tutto per lui e la famiglia ne ha ovviamente risentito. E’ il compleanno della figlia Soo-an che non vede mai e la piccola, come regalo, vorrebbe che il padre la riportasse dalla madre con la quale ha divorziato. L’uomo, inizialmente non convinto, decide di prendere il treno con la figlia per accontentarla. Solo che sta succedendo qualcosa, nel mondo e a bordo del treno e in poco tempo gli esseri umani intorno a loro si trasformano in famelici zombi.


CinePaura pensa che...

In occasione dell’uscita in Bluray con CG Entertainment abbiamo avuto la possibilità di rivedere un film che, ai tempi della sua uscita, ci era piaciuto non poco. Ma ora, dopo averlo rivisto, abbiamo potuto constatare che il tempo passato lo ha reso ancora migliore di quanto ce lo ricordassimo. Un po’ come un buon vino che invecchiando diventa un ottimo vino. Train to Busan, diretto nel 2016 da Yeon Sang-ho è annoverato universalmente come uno dei migliori zombie movie del nuovo millennio.

Ed è proprio così. In un sottogenere esploso nell’ultimo paio di decenni, i film con protagonisti i non morti si contano sulle dita di settecento mani, alcuni molto validi, altri inenarrabili ciofeche e Train to Busan spicca tra i primi come un metallo prezioso molto raro. È la storia di un padre, Seok, troppo impegnato nel lavoro per accorgersi che la figlia Soo-an sta crescendo senza di lui. Ma a Soo-an non interessano i regali, lei vorrebbe soltanto un padre disposto ad assistere alla sua recita scolastica, una figura che le voglia bene e le stia vicino. Come regalo di compleanno la piccola chiede di poter raggiungere la madre a Busan e il padre è costretto, controvoglia, ad accompagnarla. Ma nel mondo qualcosa sta accadendo e una devastante epidemia trasforma le persone in zombi famelici, anche a bordo del treno su cui viaggiano.

La storia negli zombie movie non è mai troppo innovativa, questo si sa ma è il modo in cui viene raccontata che fa la differenza. Qui a uscirne vittoriosi non sono solo gli zombi, famelici, velocissimi e spaventosi che si ammucchiano uno sull’altro per cercare di azzannare qualsiasi cosa si muova nei paraggi ma anche i personaggi della storia, tutti nessuno escluso. Un padre afflitto dai sensi di colpa per non essere un genitore come si deve, una bambina dolce e altruista che desidera essere amata, una coppia prossima ad avere un bambino dove lui è coraggioso e lei premurosa, una cheerleader che non ne vuole sapere di abbandonare il suo amico.

Personaggi riusciti che si muovono in uno scenario apocalittico devastante, con la tensione alle stelle e un ritmo narrativo pazzesco. Dopo questo re-watch ci sentiamo di aggiungere una stella al giudizio finale, portandolo al massimo dei voti. Cinque stelle meritate. E lo abbiamo detto la prima volta, lo riconfermiamo: impossibile rimanere impassibili davanti alla canzone di Soo-an.



Forse non sapevate che...                     

Il regista ha girato anche un prequel d’animazione intitolato Seoul Station (2016) e un seguito, Peninsula (2020)

Ahn So-hee che interpreta la cheerleader Jin-hee è un ex membro del gruppo K-POP Wonder Girls

Ha incassato 85 milioni di dollari in Corea del Sud, diventando uno dei più grandi incassi di sempre in patria



Informazioni

Regia di Yeon Sang-ho

 

2016

Yoo Gong (Seok Woo)
Soo-an Kim (Soo-an)
Yu-mi Yung (Sung Gyeong)
Dong-seok Ma (Sang Hwa)
Woo-sik Choi (Young Gook)
Sohee (Jin-hee)

 

A cura di Andrea Costantini



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