Chloe Grace Moretz tra le nuvole, cazzuta e bravissima
All’ufficiale della RAF Maude viene affidato un carico importante da consegnare a Auckland, in Nuova Zelanda. Arriva all’aeroporto di notte e sale sul bombardiere diretto verso la sua destinazione. A bordo ci sono solo uomini come equipaggio e la presenza della donna non è gradita così viene fatta accomodare nella torretta. In contatto radio con l’aereo, Maude viene vessata dagli uomini a bordo. Mentre lei cerca in ogni modo di proteggere il pacco affidatole, i cieli in cui stanno volando diventano sempre più minacciosi, sia a causa di aerei nemici nelle vicinanze ma anche a causa di una mostruosa ombra che aleggia sulle ali dell’aereo.
CinePaura pensa che...
A volte capita di approcciare a un film con poco
interesse. Vuoi le cattive recensioni lette, vuoi la stanchezza che avanza violenza,
vuoi le palpebre che si fanno pesanti ancora prima che il film cominci. Poi
però il film parte e improvvisamente il peso della giornata svanisce e gli
occhi non sembrano più così pesanti. E quando ciò accade è sempre una gioia. Shadow in the Cloud mi ha fatto sentire
così.
Diretto dalla regista Roseanne Liang (che scrive la
sceneggiatura a quattro mani con Max Landis), Shadow in the Cloud è un film tanto anomalo quanto incredibile,
diviso in due in maniera netta. I primi quaranta minuti sono qualcosa che
sfiora la meraviglia. Tutto girato nella torretta di un bombardiere con una
Chloe Grace Moretz mai così brava. C’è solo lei, per tutti i quaranta minuti,
appesa in un’appendice vertiginosa di un vecchio aereo da guerra, in uno spazio
angusto, rumoroso, pericoloso e angosciante. La squadra a bordo del bombardiere
non fa altro che denigrarla con commenti sessisti, metterla a tacere e
insultarla ogni volta che apre bocca ma commette anche l’errore di non crederle
quando la ragazza dice di aver visto qualcosa nei cieli, forse un aereo
giapponese nemico oppure qualcosa appiccicato all’aereo, qualcosa di grosso e
vivo.
Poi c’è quel pacco importante, che è sull’aereo ma non è
con lì lei, per il quale chiede continue informazioni che faticano ad arrivare.
Un inizio claustrofobico, tesissimo ed esaltante in cui vediamo solo ed
esclusivamente primi piani dell’attrice, spaventata ma determinata portare a
termine la sua missione. Chloe è magnifica nel ruolo, senza se e senza ma e le
ombre nelle nuvole che danno il titolo al film sono spaventose. Poi quando la
ragazza riesce a uscire dalla torretta, l’incubo claustrofobico si trasforma in
Mission Impossible. La donna tira
fuori una cazzutaggine che farebbe impallidire Tom Cruise, con minacce di ogni
tipo che arrivano da ogni dove.
Se la prima parte è perfetta, la seconda è fracassona e
talmente poco credibile da strappare addirittura qualche risata. Ma il ritmo è
altissimo e la tensione pure e se si è disposti a sospendere la propria
credulità, allora ci si diverte da matti. E poi lo abbiamo già detto e lo
ripetiamo come punto a super favore del film: la Moretz che ha messo corpo e
anima in un primo piano di quaranta minuti. Eccezionale. Un film singolare,
caotico, assurdo e maledettamente appassionante.
Forse non sapevate che...
I gremlin sono creature mitologiche inventate durante la seconda guerra mondiale, responsabili dei guasti agli aerei da combattimento
Il segmento animato all'inizio del film è ispirato da una serie di cortometraggi didattici pensati per educare il personale arruolato nell’esercito. Sono stati prodotti tra il 1943 e il 1945
La sceneggiatura è stata pesantemente rivista dalla regista dopo le accuse di molestie sessuali ai danni di Max Landis. Tuttavia, dopo aver visto il film, Landis afferma che circa il 90% della sceneggiatura è in linea con il suo progetto originale
Informazioni
Regia
di Roseanne Liang
2020
Chloë Grace Moretz (Maude Garrett)
Beulah Koale (Anton Williams)
Taylor John Smith (Walter Quaid)
Callan Mulvey (John Reeves)
A cura
di Andrea Costantini
Piaciuto tantissimo, finalmente la Moretz è tornata agli antichi fasti!!
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