Droga e vampirismo in un trip violento e lisergico
Regia di Joe Begos
2019
Dora Madison (Dezzy)
Tru Collins (Courtney)
Rhys Wakefield (Ronnie)
Jeremy Gardner (Clive)
Graham Skipper (Hadrian)
Chris McKenna (David)
Trama
Dezzy
è una pittrice in serie difficoltà economiche. Per trovare i soldi dell’affitto
deve terminare un quadro ma l’ispirazione non c’è. Per superare il blocco
creativo si immerge corpo e anima in qualsiasi cosa possa in qualche modo darle
una mano. Droga, sesso, vita notturna sbandata. Quando entra in contatto con un
tipo particolare di droga, molto potente, Dezzy comincia a cadere in pericolosi
black-out, dei quali non ricorda nulla ma, nei quali, riesce a dipingere. Con
l’intento di terminare il suo capolavoro, la ragazza si tuffa in una spirale di
violenza e stupefacenti che la porteranno in uno stato allucinatorio senza
ritorno.
CinePaura pensa che...
Sesso,
droga e rock ’n roll. Di norma, quando in un film sono presenti questi tre
elementi, l’ambientazione è quella degli anni ’60 in pieno periodo hippie, con
figli dei fiori con vestiti tutti colorati e Volkswagen T2 come se non ci fosse
un domani. Non è il caso di Bliss. Il regista Joe Begos scrive e dirige un film
in cui droga, musica punk e sesso vengono usati come tramite per descrivere una
sorta di dipendenza che sfocia nel vampirismo. Qualcosa di simile lo avevamo
già visto in The Addiction di Abel
Ferrara anche se, stilisticamente e concettualmente, i due film c’entrano come
il giorno e la notte. Il film di Ferrara è in bianco e nero con un profondo
messaggio metaforico sulla dipendenza. Bliss, invece è colorato, lisergico e
violento e, soprattutto, senza alcun messaggio di fondo se non
l’intrattenimento visivo puro. La protagonista (la bella Dora Madison) è
un’artista sporca e cattiva che non può fare a meno di riempirsi di droga fino
alle orecchie per trovare l’ispirazione, una sorta di rivisitazione della
vecchia storia sul vendere l’anima al Diavolo per raggiungere il successo e
Dezzy (questo il nome della ragazza) farebbe di tutto pur di terminare il suo
quadro maledetto. Il proposito del film vuol passare è chiaro: disturbare.
Nessuna morale, nessuna metafora, solo dar fastidio. E ci riesce perché
letteralmente stupra lo spettatore con scene allucinanti, neon epilettici,
disagio umano degradante e deliri iper splatter. Tuttavia Begos non riesce
completamente nell’intento di farci odiare la protagonista, descritta in modo
tale da far provocare ribrezzo. In fondo in fondo, alla fine, un pochino di
bene glielo si vuole. Consigliato ma non per passare una serata tranquilla e
rilassante.
Forse non sapevate che...
La colonna sonora, principalmente punk e metal, è composta da brani di The Nymps, The Nukes, Deth Crux e Brond
Il film è stato distribuito in home video dalla Midnight Factory in Limited Edition a maggio 2020
A cura
di Andrea Costantini
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