Di Bigas Luna
Zelda Rubinstein (Alice Pressman)
Michael Lerner (John Pressman)
Talia Paul (Patty)
Àngel Jové (Killer)
Clara Pastor (Linda)
Isabel García Lorca (Caroline)
Anno: 1987
Trama
Una donna connessa telepaticamente con il figlio John, lo costringe
a portare a termine il suo folle obiettivo di strappare gli occhi di tutte le
persone della città. John entra in un cinema e comincia a cavare i bulbi
oculari di tutti gli spettatori. Solo allora si scopre che le vicende sono
narrate in un film e che alcuni spettatori lo stanno guardando al cinema. Il
film trasmette una forte inquietudine nelle persone che lo stanno guardando,
soprattutto in Patty, una ragazza che è convinta che stia succedendo davvero
qualcosa attorno a loro. Infatti, a metà film succede…
CinePaura pensa che...
In molti conoscono Bigas Luna per il suo cinema
erotico ma forse non tutti sanno che nel 1987 il regista spagnolo diresse un
piccolo grande cult movie dell’horror intitolato L’angoscia, praticamente passato inosservato in Italia. Mai titolo
fu più azzeccato perché l’angoscia è esattamente ciò che trasuda da ogni
istante della pellicola. Sarebbe riduttivo parlare della trama del film. L’angoscia non è un film da raccontare, è
un film da vivere, da guardare scena dopo scena, da assaporarne il groviglio di
situazioni che non fanno altro che portare lo spettatore a immedesimarsi negli
spettatori del film nel film, in un esempio di metacinema agghiacciante, ipnotico
e tesissimo. Un film da recuperare a tutti i costi ma si astengano coloro a cui fanno impressione le lame negli occhi.
Frase del film
“Tutti gli occhi della città
saranno nostri”
Forse non sapevate che
L’attrice Zelda Rubinstein, che interpreta la madre, è stata famosa
per aver interpretato la medium nella saga di Poltergeist. L’attrice è morta
nel 2010, a 76 anni. Era alta 1 metro e 30
Il film ha vinto il Corvo D’Oro al Festival internazionale del
cinema fantastico di Bruxelles nel 1988
Il ruolo della madre era stato offerto a Bette Davis che ha
rifiutato per altri impegni contrastanti
Si vedono morire quattordici persone
A cura
di Andrea Costantini
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