di Tom Holland
Alex Vincent (Andy Barclay)
Brad Dourif (Charles Lee Ray)
Catherine Hicks (Karen Barclay)
Chris Sarandon (Mike Norris)
Dinah Manoff (Maggie
Peterson)
Neil Giuntoli (Eddie
Caputo)
Anno: 1988
Trama
Il desiderio più grosso del piccolo Andy è avere in regalo per il
compleanno un bambolotto. E’ tecnologico, parla e ti vuole tanto bene. La madre
Karen non naviga nell’oro ma riesce ad acquistarlo da un senzatetto che lo ha
trovato nel magazzino andato a fuoco dopo l’inseguimento da parte della polizia
dell’assassino Charles Lee Ray. Durante l’inseguimento, il criminale è stato
ucciso ma prima di morire, Lee Ray ha trasferito la sua anima proprio dentro il
bambolotto, Chucky, che ora vive e dorme con Andy.
CinePaura pensa che...
Film che ha creato il mito di Chucky e la
sfilza di sequel negli anni successivi. Un lavoro fortunato che ha dalla sua
proprio il personaggio del bambolotto, violento e volgare. Magari non il
migliore pupazzo in circolazione ma di sicuro il più mainstream. Di contro c’è
che Chucky è l’unica parte veramente interessante del film, tutto il resto
invece naviga nella povertà: la sceneggiatura, la recitazione e anche i trucchi
non sono dei migliori. Davanti alla sua classicità i difetti vengono meno però
ci sono e sono evidenti.
Frase del film
“Ciao, mi chiamo Chucky e fino
alla fine tuo amico sarò”
Forse non sapevate che
Nel
2001 il titolo è stato modificato in La
bambola assassina. Alla sua uscita nei cinema, il titolo originale era
senza l’articolo quindi solo Bambola
assassina
Ha
avuto cinque seguiti: La bambola
assassina 2 (1990), La bambola
assassina 3 (1991), La sposa di
Chucky (1998), Il figlio di Chucky
(2004) e La maledizione di Chucky
(2013)
Il vero
nome di Chucky è Charles Lee Ray e deriva dai famosi assassini Charles Manson,
Lee Harvey Oswald e James Earl Ray.
Il film
è sempre stato accusato di aver ispirato l’assassinio di una ragazza sedicenne
a Manchester ad opera di ragazzini. Mentre veniva torturata, le fecero
ascoltare le registrazioni della bambola mentre diceva “I’m Chucky, wanna
play?”
A cura
di Andrea Costantini
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