Affrontare
il lutto, metaforicamente
Holly lavora in un supermercato per guadagnare quattro soldi da investire nello studio da paramedico. È introversa e passa il tempo da sola ma ha un interesse nei confronti di Rob, un collega del market che pare abbia tentato il suicidio dopo la morte della sua fidanzata, Nina. I due si avvicinano e si innamorano ma durante il loro primo rapporto sessuale, il cadavere di Nina affiora dal materasso.
Nina
Forever è spesso identificata come horror-comedy ma francamente,
di comedy ce n’è ben poca. Qualche battuta tagliente da parte di Nina ma niente
di quello che si vede nel film è stato concepito per far ridere. Piuttosto il
contrario. Il film di Ben e Chris Blaine è permeato da una disperazione di
fondo non indifferente, il desiderio e la paura di andare avanti dopo un lutto
che continua a tornare. Nina metaforicamente e fisicamente continua a saltare
fuori nei momenti meno opportuni della vita di Rob, in particolare quando lui
sta cercando di rifarsi una vita con la collega Holly. Nina è un ricordo così
vivido, forse un rimorso che riaffiora violento a non far dimentica a Rob che
le cose non sono andate nel verso giusto, e che continuano a sprofondare verso
un abisso nel quale si soffoca e si muore. Mantiene i rapporti con i genitori
di Nina quasi fossero i suoi, per mantenere il contatto con il passato, anche a
costo di portarci Holly a pranzo in una scena dal forte carico di imbarazzo.
Si rimane sconvolti alla prima apparizione di Nina, che
sbuca dalla macchia di sangue sul materasso e afferra i piedi di Holly nel
culmine del suo rapporto sessuale con Rob. È un momento di shock nel quale il
film svolta e ci mostra il suo vero scopo, ovvero una riflessione sul lutto.
Quindi niente zombi che si nutrono di cervello e che ciondolano per le strade
impestando il mondo ma un solo cadavere (bello sanguinolento, sia chiaro) ma
che in realtà rappresenta qualcos’altro: il rimorso che prova Rob nel voler
andare avanti.
Da segnalare un montaggio da manuale, frammentato che
spezzetta le scene chiave rimescolandone i momenti e una regia fredda e pulita.
Forse gli si può recriminare una certa ridondanza nello sviluppo della vicenda.
Una volta apparsa Nina, la storia si ripete fino alla fine. In ogni caso un
film potente, leggero sotto alcuni aspetti ma devastante nell’intento, che
passa un messaggio importante con una metafora efficace su uno step che prima o poi nella vita tutti siamo
costretti ad affrontare: la morte di un nostro caro.
Forse non sapevate che...
La scena nel bed and breakfast verso la fine è stata complicata dal fatto che Abigail Hardingham aveva contratto il virus Novovirus e vomitava costantemente tra una ripresa e l'altra
Su Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 97%
Ai British Independent Film Awards del 2015, I fratelli Blaine sono stati nominati come migliori registi debuttanti e Abigail Hardingham ha vinto come miglior attrice promettente
Informazioni
Diretto
da Ben e Chris Blaine
2015
Fiona O'Shaughnessy (Nina)
Abigail Hardingham (Holly)
Cian Barry (Rob)
Elizabeth Elvin (Sally)
A cura
di Andrea Costantini
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