Tratto da un racconto breve, un film
eccessivamente dilatato e monotono
Regia di Vincenzo Natali
2019
Patrick Wilson (Ross Humboldt)
Laysla De Oliveira (Becky Demuth)
Harrison Gilbertson (Travis
McKean)
Avery Whitted (Cal Demuth)
Rachel Wilson (Natalie
Humboldt)
Will Buie Jr. (Tobin
Humboldt)
Trama
Becky e Cal sono due fratelli in viaggio verso la California, per
interrompere la gravidanza di lei. Becky infatti è incinta ma non ha intenzione
di tenere il bambino. Durante il viaggio ha necessità di fermarsi. Accostano
l’auto accanto a un enorme campo quando sentono una voce provenire dall’erba.
C’è un bambino, là dentro, che sta chiedendo aiuto. Inizialmente i due fratelli
non sanno come comportarsi, poi decidono di entrare nel campo per prestare
soccorso al ragazzino. Solo che una volta dentro, non riusciranno più a trovare
la via d’uscita. Qualcosa, nel campo, gli impedisce di andarsene. Ma non sono
gli unici intrappolati, anche Ross e la sua famiglia si sono smarriti tra la
fitta vegetazione.
CinePaura pensa che...
L’ultima
produzione Netflix è tratta da un racconto scritto a quattro mani da Stephen
King e suo figlio Joe Hill. Un racconto di poche pagine trasformato in un film
di oltre un’ora e quaranta. Capirete bene, senza vedere il film, che c’è
qualcosa che non funziona. E infatti, le conferme arrivano dopo aver visto il
film. Ci si accorge come una buona idea di fondo (un campo dal quale non si riesce
più a uscire con una roccia misteriosa al centro) sia stata dilatata a
dismisura, gente che vaga tra l’erba chiamando coloro che si sono persi.
Inizialmente funziona ma poi subentra la noia. Ma non è solo l’eccessiva lunghezza ad appesantire
il tutto. C’è anche un’insicurezza generale nella sceneggiatura che stempera la
tensione come un fuoco acceso con legna bagnata. Peccato perché Vincenzo
Natali, in cabina di pilotaggio, è un regista che conosce il suo mestiere.
Forse non sapevate che...
Il film
è tratto da un racconto scritto a quattro mani da Stephen King e suo figlio Joe
Hill, uscito soltanto in digitale nel 2012
La
maggior parte delle riprese è avvenuta nei campi del Canada. La chiesa è stata
costruita apposta per il film
Posteggiata
fuori dalla chiesa c’è una Chevrolet del 1959 che somiglia molto a Christine,
la macchina infernale tratta da un grande successo di King
A cura
di Andrea Costantini
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