di Mario Bava
Barbara Steele (Katia
Vajda/Asa Vajda)
John Richardson (Andrej
Gorobec)
Ivo Garrani (padre di Katia)
Andrea Checchi (Choma
Kruvajan)
Arturo Dominici (Igor
Javutic)
Clara Bindi (locandiera)
Anno: 1960
Trama
Siamo nel diciannovesimo secolo. Due viaggiatori si ritrovano in un
rudere abbandonato dove trovano un sarcofago contente una donna morta. La donna
in questione è la strega Asa, punita durante l’inquisizione secoli prima e
costretta alla pena eterna con indosso una maschera chiodata e tenuta a bada da
una croce. I due uomini accidentalmente la risvegliano e Asa cercherà con tutte
le sue forze di impossessarsi del corpo della discendente Katia, del tutto
identica a lei.
CinePaura pensa che...
Il lungometraggio d’esordio di colui che
diventerà una delle più importanti figure horror del cinema italiano e
internazionale. Purtroppo in tanti in Italia non conoscono il suo nome e
altrettanti ignorano i suoi capolavori. Ma lui è esistito e si chiamava Mario
Bava, amato e osannato nel mondo. La
maschera del demonio è un film che ha scritto le regole de gotico italiano
e non solo. Ha ispirato registi del calibro di Burton e Tarantino e mette in
scena quelli che diventeranno gli stereotipi dell’orrore (sotterranei,
cimiteri, streghe) con uno stile e una fotografia eccezionali. Alti livelli anche
di splatter. Nel 1960 non era consuetudine trovare nei film facce sciolte,
maschere chiodate e donne bruciate vive. Colonna portante del cinema italiano.
Frase del film
“Sarai morto per gli uomini ma
sarai vivo nella morte”
Forse non sapevate che
Il
primo film di Bava prende spunto dal racconto Il Vij di Gogol
Tim
Burton ha dichiarato che è il suo film horror preferito
In
lingua italiana si lascia intendere che Asa e il fratello Javutich avessero un
rapporto incestuoso. Nella versione in inglese questo dettaglio è stato rimosso
Barbara
Steele leggeva il copione giorno per giorno
A cura
di Andrea Costantini
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