Horror comedy per l’esordiente Zelda Williams
Dopo
aver subito un terribile trauma, Lisa non è più la stessa. Vive isolata dal
resto del mondo e per questo bullizzata e passa il suo tempo libero in un
vecchio cimitero a parlare con la lapide di un giovane morto molti anni prima.
Durante un temporale, un fulmine colpisce proprio la tomba del giovane, il
quale risorge e si presenta a casa di Lisa.
Coloro che definiscono l’opera prima di Zelda Williams
(figlia del celebre e compianto Robin) come una libera rivisitazione di
Frankenstein, o non hanno mai letto il capolavoro di Mary Shelley e nemmeno
visto uno dei mille film girati sull’argomento, oppure non hanno visto il film
della Williams e si sono semplicemente basati sul titolo per trarre
conclusioni.
Lisa Frankenstein c’entra con la creatura e il suo
celebre creatore soltanto per piccole sottigliezze nella trama e qualche
omaggio sparpagliato qua e là. È la storia di Lisa, una adolescente vittima di
un terribile trauma che fatica a trovare il suo posto nella società.
Preferirebbe essere morta e per questo motivo passa il suo tempo libero in un
cimitero che dicono essere maledetto. Si confida con la tomba di un giovane
uomo vissuto nel passato con il quale instaura un vero e proprio rapporto di
confidenza. Durante un forte temporale, un fulmine colpisce proprio la tomba
del giovane e lo riporta in vita facendolo riemergere dalla terra. Il cadavere,
sporco, ciondolante e mutilato, si reca a casa della ragazza e instaura con lei
un rapporto del tutto particolare.
Scritto da Diablo Cody, che ricordiamo possedere un
premio Oscar sul caminetto per la sceneggiatura di Juno, Lisa Frankenstein è una commedia romantica macabra non
convenzionale nella scrittura e nella gestione degli eventi che si distacca da
altre storie analoghe sul rapporto d’amore tra umano e mostro. Opera prima di
burtoniana memoria, il film della Williams è ambientato nei coloratissimi e
sgargianti anni ’80 rendendo benissimo il periodo ma senza esaltarne la
nostalgia che essi scaturiscono. È divertente, a tratti grottesco,
citazionista, cinico nei riferimenti e più che una storia dell’orrore è il
racconto esagerato di una persona diversa, odiata e sfruttata da una società
che non è pronta per accettarla per quello che è. Il cadavere che risorge è
solo un pretesto per evidenziare il complicato personaggio di Lisa, dunque, la
domanda sorge spontanea: chi è il “mostro” tra i due, il cadavere risorto
oppure Lisa stessa?
Da sottolineare le performance dei due protagonisti, in
particolare Cole Sprouse che non pronuncia una sola parola in tutto il film e
gestisce il suo personaggio con una mimica goffa e al tempo stesso tenera.
Forse non sapevate che...
È stato un flop. Costato 13 milioni di dollari ne ha incassati circa 9
Lisa dice che il suo regista preferito è Pabst. Georg Wilhelm Pabst è stato un regista austriaco tra il 1923 e il 1956
Informazioni
Diretto da Zelda Williams
2024
Kathryn Newton (Lisa Swallows)
Cole Sprouse (The Creature)
Carla Gugino (Janet)
A cura
di Andrea Costantini
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