Stranger Things 4 - La recensione

 


La miglior stagione di una serie eccellente

 

Quasi un anno dopo gli avvenimenti dello Starcourt Mall il gruppo si è diviso. Mike, Dustin, Lucas e Max sono rimasti a Hawkins e vivono gli alti e bassi della scuola. Undici si è trasferita con Joyce e Will in California mentre Hopper è imprigionato in un campo di lavoro in Russia. Quando una nuova minaccia arriva a sconvolgere la vita di Hawkins i ragazzi dovranno unire di nuovo le loro forze per sconfiggerla.


CinePaura pensa che...

C’è un modo di dire che troppo spesso calza a pennello in ambito serie tv: “potevano fermarsi alla prima stagione”. In troppe occasioni abbiamo visto serie tv partire come bombe per poi scemare puntata dopo puntata, nel corso delle stagioni. Idee meravigliose tirate per il lungo, perdita di credibilità e così via. La paura di assistere a questo processo di lento disfacimento era concreta anche con uno dei pilastri portati della serialità moderna netflixiana, ovvero Stranger Things.

Dopo un esordio col botto e un paio di stagioni di tutto rispetto, assistiamo proprio in questi giorni alla quarta stagione, o meglio, la prima parte della quarta stagione e possiamo affermare con assoluta certezza che non si tratta di uno dei casi sopracitati in cui avrebbero dovuto chiudere i battenti dopo una manciata di puntate. Anzi, a nostro avviso la quarta stagione, per il momento, è la migliore di tutte. Qui ritroviamo i nostri eroi che devono affrontare una nuova minaccia proveniente dal Sottosopra che, se possibile, è ancora più spaventosa delle precedenti: il diabolico Vecna. La durata si estende fino a raggiungere l’ora e mezza a puntata e si entra in pieno territorio horror, ancora più di prima, con scene di violenza e creature da far accapponare la pelle.

Alcuni personaggi si evolvono e prendono prepotentemente spazio nella serie (Steve, Robin e Max per citarne alcuni), altri rimangono in secondo piano (Will, Mike) e nuovi ne subentrano (i già amatissimi Enzo e Eddie) ma in generale la squadra è vincente sotto tutti gli aspetti. Il ritmo è forsennato, non ci si annoia mai e due episodi in particolare entrano in un’ipotetica classifica di “puntate da pelle d’oca”: il quarto epidosio “Caro Billy” e l’ultimo “Il massacro al laboratorio di Hawkins”, potentissimi. Bellissimo, senza se e senza ma.



Forse non sapevate che...

Il brano di Kate Bush “Running Up that Hill”, colonna sonora di una scena importante, è balzato in testa alle classifiche di tutto il mondo a 37 anni dalla sua uscita

Nel primo episodio, in una cabina telefonica si può leggere la scritta “E.T., phone home!”, evidente citazione dell’omonimo film di Spielberg

Nel quinto episodio Eddie, dopo che gli è stato domandato se andasse bene, risponde “pretty god damn far from ok”, tradotto in “mai stato così lontano dallo stare bene”. È la stessa frase che Marsellus Wallace risponde a Bruce Willis nello scantinato in Pulp Fiction


Informazioni

 

Ideato da Duffer Brothers

 

2022

Winona Ryder (Joyce Byers)
David Harbour (Jim Hopper)
Finn Wolfhard (Mike Wheeler)
Millie Bobby Brown (Undici)
Gaten Matarazzo (Dustin Henderson)
Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair)

 

A cura di Andrea Costantini





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